
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni
Per la prima volta dall’entrata in vigore della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita sono stati pubblicati nella Relazione al Parlamento dati che evidenziano un aumento dei successi in termini di nascite e tutela della salute.
Dunque inutili e fuori luogo i commenti provenienti da Avvenire che teme “il mercato planetario della fecondazione” il quale, stante i dati, altro non è che aumento della vita, di cui tanto si proclama difensore, e possibilità di cura tramite la ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Messe al bando dunque visioni catastrofiche, un “futuro da brividi” come scrive Assuntina Morresi: siamo dinanzi invece al progresso medico-scientifico che gli ottusi proibizionismi non comprendono.
La relazione annuale sullo stato di attuazione della legge, contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita relativa alle attività del 2010, presentata al Parlamento il 12 luglio, evidenzia che dopo l’intervento della Corte Costituzionale nel 2009, aumentano le coppie che si sottopongono ai trattamenti di fecondazione assistita, i cicli iniziati, le gravidanze ottenute e i bambini nati, che nel 2010 superano i 12.000, considerando tutte le tecniche di PMA, di I, II e III livello (consulta la fonte [2] [2]).
Significa che le coppie italiane oggi accedono ai trattamenti di fecondazione assistita con maggiori tutele e successi, infatti la relazione evidenzia che sono diminuite le gravidanze a rischio e che aumentano anche le gravidanze da embrioni crioconservati, quindi più tutele per la salute delle donne, e possibilità di gravidanze. Emerge che la copertura per la raccolta dati da parte del Registro PMA è al 100%.
Significa che avevamo ragione fin dal 2004, epoca di entrata in vigore della legge numero 40, e che i tribunali, che ne hanno dato corretta interpretazione e la Corte Costituzionale, che l’ha dichiarata illegittima, cancellando il limite degli embrioni producibili e l’obbligo di contemporaneo impianto, hanno determinato di fatto non solo l’affermazione dei diritti delle coppie nella tutela della salute e accesso alle tecniche ma anche la tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti con applicazione di tecniche mediche secondo scienza e non secondo ideologia determinata da una politica che troppo spesso dimentica che deve essere il medico e non il legislatore a decidere terapie e modalità di applicazione.
Un successo in materia di legalità, scienza, diritti ma un insuccesso della politica che non ha saputo legiferare in tal senso ignorando i cittadini che per avere una gravidanza hanno bisogno dell’aiuto della medicina.
Speriamo che questi dati positivi in materia di salute e nascite possano migliorare a breve, reintroducendo in Italia le tecniche con donazione di gameti e sul piano della ricerca con la dichiarazione di incostituzionalità del divieto contenuto nella legge 40, battaglie che continuiamo a portare avanti con l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.