In migliaia contro l'aborto Polemiche su Alemanno

Mentre sfilano nel centro di Roma i partecipanti alla «marcia per la vita» si trovano, sotto i tergicristalli delle auto in sosta, o in terra, volantini in difesa della legge 194. Il commento di un consigliere provinciale Pdl, Federico Iadicicco: «Schiamazzo femminista». Il corteo - per gli organizzatori «un successo con quindicimila persone», con alcuni parlamentari - parte dal Colosseo, ci sono famiglie e sacerdoti, e si conclude con una messa celebrata in San Pietro dal cardinale Angelo Comastri. La senatrice pdl Dorina Bianchi: «Peccato per le polemiche». Non poche. Il sindaco Gianni Alemanno, dopo aver concesso il patrocinio del Comune, si schiera in prima fila con la fascia istituzionale: «A tutti quelli che si sono risentiti diciamo di applicare almeno la parte della legge 194 sulla prevenzione». Il problema è che in marcia dietro il sindaco, per la parlamentare cattolica del Pd Maria Pia Garavaglia, ci sono «forze di estrema destra che hanno strumentalizzato l'evento. Spero che in futuro temi così importanti vengano trattati con serietà». Il senatore pdl Stefano De Lillo: «Non credo che chi ha parlato di estremisti si riferisse ad alcuni partecipanti, come la figlia di Santa Gianna Beretta Molla o i cardinali Comastri e Burke». Giuseppe Fioroni, Pd: «La vita va difesa con i fatti, che non si vedono, tanto meno a Roma». Per Sel la marcia è «impresentabile». Polemiche anche per i cartelli che parlano di «cinque milioni di morti», per Riccardo Magi (Radicali) «una parata di integralisti che accusa le donne che abortiscono di essere assassine». Gli organizzatori negano: «Su nessun cartello scritte così». Forza Nuova promette «un referendum per abolire la 194». Ironia su Twitter: «Non chiamateli prolife ma no -choice», nessuna scelta.
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