Lettera - Le vacanze dei disabili non si devono tagliare

Caro Direttore, purtroppo, come già successo negli ultimi anni, il Comune di Torino ha proposto di ridurre i soggiorni estivi per le persone con handicap intellettivo grave da 14 a 10 giorni per i Servizi assistenziali diurni e da 14 a 5 per i Servizi assistenziali residenziali nonostante che in una delibera della Giunta comunale abbia riconosciuto che «i soggiorni a favore delle persone disabili sono finalizzati a: mantenere le abilità possedute, fare acquisire, ove possibile, alla persona disabile nuove autonomie e vivere insieme ad altri ragazzi, giovani e adulti un’esperienza di vacanza di gruppo; dare sollievo alle famiglie impegnate quotidianamente ad assistere e curare il proprio congiunto disabile; offrire occasioni per una più approfondita e diversa conoscenza degli utenti e delle loro capacità di relazionarsi con il gruppo in un contesto diverso».
Anche il Consiglio comunale si era espresso in tal senso con le Mozioni n. 55 del 12 ottobre 2009 e n. 12 del 1° febbraio 2010. Infine il sindaco, ultimamente, aveva assicurato tramite i quotidiani che non sarebbero stati tagli ai servizi assistenziali. Chiediamo pertanto al Comune di mantenere gli impegni.
Lettera firmata
Quando ho letto questa notizia la scorsa settimana ho provato un disagio fortissimo e mi sono ancor di più convinto (l’ho anche detto al sindaco Fassino durante la trasmissione Ballarò) che la politica e i cittadini devono avere il coraggio delle scelte, cioè di scegliere cosa tagliare e cosa salvare, senza attuare riduzioni medie per tutti.
Coraggio che comporta assunzioni di responsabilità anche da parte dei giornalisti e dell’opinione pubblica che hanno il dovere di farsi carico della complessità e non guardare ogni volta alle singole situazioni. Siamo in tempi di crisi ma non si può tagliare tutto, ci sono riduzioni che hanno effetti drammatici sulla vita di famiglie già duramente messe alla prova. Preserviamo queste e proviamo a rinunciare a ciò che magari ci piace ma di cui possiamo fare a meno.
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