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A tre giorni dal voto siamo ancora ai risultati parziali e questo già la dice lunga. Ma intanto il dibattito per il ballottaggio palermitano ferve e il primo annuncio di querela è già agli atti. Intanto tre sostituti e un aggiunto stanno ancora indagando sulle primarie. Il candidato in testa, anche se non si sa con quale percentuale, accusa il giovane e comunque distanziato rivale di essere "nelle mani" del presidente della regione, indagato per mafia. Il giovanotto per la verità ne è sempre stato un oppositore, ma due esponenti del Pd che sostengono la giunta dell'indagato sostengono anche il giovane candidato sindaco. Peraltro uno dei due sostenitori ha ricevuto proprio ieri minacce dalla mafia e solidarietà dal suo partito. Ne consegue che la realtà è sempre più complicata dei nostri schemi, ma francamente a Palermo si esagera.
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