di Carmine Amarante
Ma quanto illiberale è Obama? Internet dà fastidio anche al governo americano a quanto pare e, col nome di "Kill Bill" è comparso un progetto di legge per staccare la spina alla Rete.
Una proposta legislativa - ricorda il Corriere.it - che fa i conti con l'ossessione cyber-sicuritaria cresciuta negli ultimi mesi nell'amministrazione statunitense e che in buona sostanza conferisce al presidente l'autorità di adottare "misure di emergenza a breve termine" al fine di proteggere la rete Internet nazionale e le infrastrutture collegate da eventuali attacchi, virtuali e non. Tra i poteri concessi anche quello di chiedere alle principali aziende del settore di staccare la spina, sospendendo le connessioni per un limite massimo di 120 giorni (oltre il quale è necessaria l'autorizzazione del Congresso). A dover sottostare al provvedimento (e a una nuova agenzia creata ad hoc, il National Center for Cybersecurity and Communications) saranno dunque i fornitori di connettività, i motori di ricerca, ma anche case produttrici di software e hardware in base, pare di capire, alla discrezionalità del Dipartimento della Sicurezza nazionale. Per "infrastruttura informativa", si legge nella proposta di legge, s'intende infatti la cornice che supporta "l'elaborazione, la trasmissione, la ricezione o l'archiviazione di informazioni elettroniche, inclusi apparecchi elettronici programmabili, reti di comunicazioni e ogni hardware, software e dato associato". Una definizione tanto vaga quanto ampia che ha subito generato una levata di scudi non solo nella forte lobby hi-tech, ma anche tra le associazioni a difesa dei consumatori e delle libertà digitali.
Qualche protesta s'è già levata, ma l'idea di avviare un progetto per Internet alla cinese agli aguzzini governativi a stelle strisce pare piaccia molto.
La Rete, e questa ne è la conferma, è l'unico strumento libertario esistente, l'unico strumento che bypassa stupide leggi sull'editoria e la censura. Con la Rete e grazie alla Rete nulla può essere nascosto, nemmeno in Iran riescono a far scomparire le repressioni contro l'onda verde che non accetta Ahmadinejad! Che la terra delle libertà lanci un segnale del genere non è piacevole, a meno che non si tratti di un segnale della prossima legnata elettorale di mid-term, che toccherà subire al primo presidente negro degli USA.