Articolo pubblicato il 27/09/2010 nella sezione Associazioni
Dai Radicali Marche dubbi sul sistema di gestione di territorio e reti
L’ordinanza emanata il 24/9/2010 da Angelo Flaiani, sindaco di Folignano (comune della provincia di Ascoli Piceno di quasi 10000 abitanti), con la quale viene vietato l’uso dell’acqua potabile nell’area di Folignano capoluogo e delle frazioni di Castel Folignano e San Benedetto di Folignano a seguito delle analisi dell’Asur certificanti la non conformità dell’acqua ai parametri microbiologici, oltre a fornire una plausibile motivazione agli innumerevoli casi di disturbi gastrointestinali che nelle ultime settimane hanno funestato il paese, pone nuovi inquietanti interrogativi circa le modalità di gestione della rete idrica italiana.
È un caso, questo delle Marche, che sembra richiamare quello sollevato dal radicale lucano Maurizio Bolognetti, che attraverso prelievi eseguiti testardamente presso la diga del lago del Pertusillo (punto di partenza dell’acquedotto pugliese) ha dimostrato la presenza di enterococchi intestinali ed Escherechia coli, livelli di bario esorbitanti e quindi di valori dei campioni esaminati fuori legge rispetto al decreto legislativo 31/01 che norma la materia.
Crediamo fermamente che tutto questo non debba finire nel dimenticatoio solo perché, come usa dire, non ci sia scappato il fatidico morto e che non debba essere considerato, con leggerezza, un isolato caso di cattiva manutenzione ma piuttosto, e lo si afferma senza voler fare del facile catastrofismo, una sorta di “sciame sismico” che pare attraversare le nostri reti idriche, e che impone, oggi più che mai, di porre l’accento sul metodo di gestione del territorio e delle sue reti, prima che il frullatore mediatico/politico provveda ancora una volta a liquidare la cosa, riducendo tutto al solito dibattito sull’ “annosa” questione acqua pubblica o privata, fino alla prossima “emergenza”.
Dai Radicali Marche dubbi sul sistema di gestione di territorio e retiL’ordinanza emanata il 24/9/2010 da Angelo Flaiani, sindaco di Folignano (comune della provincia di Ascoli Piceno di quasi 10000 abitanti), con la quale viene vietato l’uso dell’acqua potabile nell’area di Folignano capoluogo e delle frazioni di Castel Folignano e San Benedetto di Folignano a seguito delle analisi dell’Asur certificanti la non conformità dell’acqua ai parametri microbiologici, oltre a fornire una plausibile motivazione agli innumerevoli casi di disturbi gastrointestinali che nelle ultime settimane hanno funestato il paese, pone nuovi inquietanti interrogativi circa le modalità di gestione della rete idrica italiana.È un caso, questo delle Marche, che sembra richiamare quello sollevato dal radicale lucano Maurizio Bolognetti, che attraverso prelievi eseguiti testardamente presso la diga del lago del Pertusillo (punto di partenza dell’acquedotto pugliese) ha dimostrato la presenza di enterococchi intestinali ed Escherechia coli, livelli di bario esorbitanti e quindi di valori dei campioni esaminati fuori legge rispetto al decreto legislativo 31/01 che norma la materia.Crediamo fermamente che tutto questo non debba finire nel dimenticatoio solo perché, come usa dire, non ci sia scappato il fatidico morto e che non debba essere considerato, con leggerezza, un isolato caso di cattiva manutenzione ma piuttosto, e lo si afferma senza voler fare del facile catastrofismo, una sorta di “sciame sismico” che pare attraversare le nostri reti idriche, e che impone, oggi più che mai, di porre l’accento sul metodo di gestione del territorio e delle sue reti, prima che il frullatore mediatico/politico provveda ancora una volta a liquidare la cosa, riducendo tutto al solito dibattito sull’ “annosa” questione acqua pubblica o privata, fino alla prossima “emergenza”.
Danilo Campanaro
Associazione Radicali Marche
http://beta.radicalimarche.org/2010/09/27/se-l%e2%80%99acqua-pubblica-e-vietata/
27 Settembre, 2010 - 15:22
Fonte: http://beta.radicalimarche.org/2010/09/27/se-l%e2%80%99acqua-pubblica-e-vietata/