Ieri, Mercoledì 1 dicembre il decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri all'inizio di novembre è stato ripreso in esame in Parlamento. Ma la presidenza della Camera ha respinto, tra gli altri, gli emendamenti [3] sulla liberalizzazione del wifi.
Qualche settimana fa il Ministro dell'Interno Roberto Maroni fissava il 1 gennaio 2011 come data ultima perchè in Italia si potesse navigare in Rete attraverso le postazioni WiFi pubbliche, senza preventive identificazioni atraverso i documenti di identità.
Ad oggi, il Governo non ha presentato alcun disegno di legge abrogativo o mirante a sostituire il Decreto Pisanu.
Ieri l'ultimo atto.
L'emendamento (n°3050) al Decreto Sicurezza presentato da Antonio Palmieri (PDL) e dai leghisti Marco Reguzzoni, Johnny Crosio, Davide Caparini e Gianluca Pini, puntava alla anticipazione della liberalizzazione del wi-fi, promessa dal governo per il prossimo mese di gennaio. E' stato ritenuto "non ammissibile" dal presidente della Camera Fini.
Il secondo emendamento (n° 7050) presentato da Dalla Vedova, si proponeva di sostituire l'attuale art. 7 ("(Nuove norme in materia di sicurezza, installazione e gestione di apparecchiature a disposizione del pubblico per la connessione ad internet negli esercizi pubblici e nei circoli privati") con modifiche che puntavano ad alleggerire la normativa, affidando poi al Ministero dell'Interno l'individuazione di nuove misure di sicurezza. E' stato ritenuto "non ammissibile" dal presidente della Camera Fini.
E anche l'ultimo emendamento, più coraggioso, presentato (n° 5050) dall'On. Graziano, e totalmente abrogativo dell'articolo 7 del decreto Pisanu, è stato ritenuto "non ammissibile" dal presidente della Camera Fini.