
Tutto filmato e registrato da 180mila occhi elettronici e trasmesso on line: è il «Grande Fratello del voto russo», per la prima volta in diretta mondiale. E sulla rete russa scoppia la webcam mania. Oltre un milione di utenti si sono registrati sul sito Webvybory2012.ru (elezioni web 2012) per seguire seggio per seggio il voto attraverso le videocamere volute da Vladimir Putin per allontanare l'ombra dei brogli dal risultato. Costo: 325 milioni di euro. Installate su 91 mila dei 96 mila seggi (due per seggio: una sulle urne, l'altra sulla commissione), 80mila monitorano in tempo reale, 11 mila si limitano a registrare, riferisce il ministro per le comunicazioni Igor Shiogoliev. Niente webcam nelle zone non collegate alla rete.
Una volta entrati nel sistema ciascuno può scegliere dall'immensa mappa della Federazione i seggi da controllare, dalla penisola di Sakhalin, ai confini col Giappone all'Artico, dal Caucaso al Baikal fino all'Amur. Soddisfacendo ogni curiosità, ai limiti del voyeurismo. C'è il seggio nel villaggio ceceno di Mesedoi, il più visualizzato, allestito in una casa, con specchiera e letto. C'è il poliziotto che dorme dentro la cabina elettorale con i piedi, a Vodogon. A Tiumen, in Siberia, prima dell'apertura delle urne, si balla come in una balera, a Kirov c'è una vera discoteca, con luci stroboscopiche. Tappeti e tendine di pizzo nel gelo della Yakutia con le tribù dagli occhi a mandorla. «Meglio del Truman show», scrive Anya su twitter.
Ma non mancano polemiche. Le videocamere resteranno spente durante lo scrutinio (la fase più delicata) mentre in alcuni seggi caucasici le videocamere erano puntate solo su un'urna o impedivano una chiara visione del voto. Oppure una visione disturbata, in altri casi un black out totale, come nei villaggi arroccati sui monti del Daghestan, dove si registrano le maggiori disfunzioni.
E la ong esperta di monitoraggio Golos nota con l'iniziativa «si sono moltiplicati i seggi nelle fabbriche (previsti dalla legge russa), dove non ci sono osservatori né telecamere, e gli elettori sono controllati dai propri superiori». E per il deputato radicale Matteo Mecacci, osservatore Osce in Russia: «Solo un'operazione mediatica».
© 2012 Il Mattino. Tutti i diritti riservati