
L’altra faccia della sfida rosa Polverini-Bonino è un consiglio regionale quasi tutto al maschile. Su 73 seggi solo 12 sono andati al gentil sesso e di questi 7 presi dal Listino, compresa la neo governatrice.
Donne in premio, insomma, sia pure di maggioranza, grazie alla quota obbligatoria per legge. Cinque le altre, elette grazie alle preferenze: una dal centrodestra, una di Rifondazione, due dell’Italia dei valori, e la Bonino. Un bilancio che riporta molto indietro nel tempo. Come lo hanno vissuto i partiti e le donne?
Nel Pd, non bastasse la botta incassata col voto, l’assenza di consigliere elette ha generato altri contorcimenti. «Ma come? Proprio noi, il partito nuovo e progressista, quello delle riforme... ». Ragionamenti tipo questi, insomma. «E’ evidente che quando c’è un restringimento degli spazi democratici le prime a pagarne le conseguenze siamo noi», sostiene Daniela Valentini, assessore uscente e prima dei non eletti, nonostante i 9 mila voti di preferenza. Colpa dei partiti? «Nel 2005 le scelte furono ben diverse: la capolista dell’Ulivo era Silvia Costa e subito dopo c’ero io. Stavolta si è scelto di inserire ai primi posti due uomini. Non voglio polemizzare ma credo che la scelta di escluderci sia stata fatta in quel preciso momento senza tener conto del regolamento. Del resto se arretra la democrazia, arretriamo
anche noi, ho ricevuto su facebook migliaia di messaggi di donne indignate». Rosa Luxemburg, Anna Kuliscioff Tina Modotti, Rossana Rossanda, Tina Anselmi.
Senza aspirare a tanto, al centrosinistra si chiedeva di mettere in campo profili essenziali, buone amministratrici. Altri hanno schierato volti noti, come Pamela Villoresi o Lidia Ravera ma non ha pagato. Diverso il discorso per l’astrofisica Margherita Hack, grata a Rifondazione per le oltre 7 mila preferenze. «Quando stavo nei Ds racconta Giulia Rodano, eletta con l’Italia dei valori, insieme ad Anna Maria Tedeschi era, stata fissata una quota di salvaguardia. Il problema non è essere scienziati ma trovare spazio. E a me questo spazio è stato dato». E il flop delle altre? «La preferenza unica ci pone un problema di costi e allontana le donne». Leggere Lolita... alla Pisana. Non siamo a questo, al paragone con la catechesi islamica, all’Iran raccontato da Natasi Azar, la figlia dell’ex sindaco di Teheran. Ma che democrazia c’è senza le donne?
L’esperienza di Luisa Laurelli, ex presidente del Consiglio comunale, ex consigliere regionale pd che alle Europee prese 30 mila voti, è illuminante: «Ho passato 3 mesi in Commissione statuto per difendere il Listino e dunque la quota assegnata alle donne. Volevano cambiarlo. Proposi allora la doppia preferenza uomo-donna, come in Campania. La proposta fu respinta ma in compenso il Listino non fu modificato». E il Pd? «Le donne dirigenti hanno le loro responsabilità, hanno lasciato ai capicordata e alla varie componenti il potere assoluto di decidere».
Pianeti dispersi/Donne a un telefono che non suona mai/ Donne allo sbando senza compagnia. Così le vede Zucchero Fornaciari. E la destra? Roberta Angelilli alle scorse Europee fu la più votata d’Italia: «Ho iniziato a fare politica molto presto, già al liceo, nel Fronte della Gioventù. Noi ex di An siamo sempre state molto legate al territorio. Conta l’autorevolezza, il sostegno delle associazioni o avere esperienza di comunicazione come i giornalisti televisivi, ad esempio. Ma anche la nostra storia. E vorrei ricordare che lo Statuto della Regione Lazio fu votato ai tempi di Storace. E fu proprio l’ex governatore a imporre la presenza nelle liste delle provinciali di donne come la Meloni o la Saltamartini anche se in due collegi difficili. Era quasi una fissazione la sua. Oggi gliene va dato atto».
Chi non, ha risentito affatto del voto unisex è Olimpia Tarzia. La fondatrice del Movimento per la vita è l’eccezione che conferma la regola: 21.545 voti presi peraltro con l’esordiente lista civica della Polverini: «Non vedo alcuna discriminazione. La politica è di chi ha valori, programmi e ha una proposta culturale da portare avanti. Uomo o donna che sia».
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