
Tanti hanno aderito al gruppo? 117mila? A Madrid eravamo due milioni". Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, ragiona sull` impari confronto numerico per disinnescare l`eco mediatica suscitata da "Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria", il, gruppo che continua a raccogliere aderenti e proseliti su Facebook. Ieri, appunto, erano già 117mila coloro che, seguendo la proposta degli organizzatori, chiedevano al Vaticano di rinunciare ai privilegi fiscali (come l`esenzione Ici per gli immobili commerciali) per contribuire ai sacrifici che il Governo chiede agli italiani. Anche su questo padre Lombardi è categorico: "Il mio consiglio a questi signori è che dovrebbero informarsi meglio su determinate situazioni".
Più ficcante il commento di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, secondo cui il gruppo in questione nasce da una deformazione dei fatti e da una cattiva informazione. "Chiedere al Vaticano di pagare le tasse è un errore grossolano, visto che si tratta di uno stato estero - dice Tarquinio al Fatto -. Sarebbe come chiedere alla Svizzera di pagare le tasse in Italia. E poi, scusate, il rapporto tra chiesa e fisco è più che trasparente: chi deve pagare paga sempre. Sono tre anni, del resto, che sul mio giornale pubblichiamo fatti e situazioni precise in tal senso; queste onde anomale invece, essendo fondate non su cose concrete, continuano a ingannare la gente".
NELLE PAROLE del direttore il riferimento alla polemica del leader radicale Mario Staderini è palese. "I Radicali facciano i nomi di chi non paga, così possiamo confrontarci sui fatti, non sulla demagogia. La realtà è che, quando ritornano sulla questione dell`Ires, vogliono tassare la beneficenza e l`istruzione, che a mio avviso, invece, andrebbero detassate ulteriormente. Immaginate cosa avverrebbe se davvero le Onlus religiose pagassero l`Ici al 100%. Non riuscirebbero più a svolgere quel lavoro prezioso che fanno ogni giorno: non aiuterebbero più gli svantaggiati. Chi sostituirebbe le mense della Caritas? Lo Stato e i Comuni? Siamo seri".
Quello di Marco Tarquinio è uno sfogo: "Ma è possibile che il dossier di Staderini valga più dei fatti? L`informazione deve fare la sua parte, serve trasparenza. Non si può tassare il no profit perché si farebbe un danno enorme alla società italiana.
Qualcuno si dimentica che, due anni fa, quando è iniziata la crisi, i primi a scendere in prima linea sono stati i cattolici, i vescovi con la loro richiesta d`aiuto nei confronti della politica. E lo sapete perché? Perché la povera gente va nelle parrocchie a chiedere aiuto, non dai Radicali". STEFANO Zamagni, economista presidente dell`Agenzia per il terzo settore, offre una visione tecnica della questione. "Si tratta di un gran polverone basato sulla disinformazione - spiega -. Per realizzare quello che vanno dicendo questi signori bisognerebbe cambiare la legislazione fiscale sul no profit e, qualora questo avvenisse, i primi a protestare non sarebbero i cattolici, che verrebbero toccati solo in minima parte, ma tutti gli altri enti, tra cui le Arci e altre associazioni molto utili alla società. La verità è un`altra: gli sgravi fiscali alla Chiesa sono solo una modesta ricompensa per il ruolo che essa svolge nella vita di tutti i giorni". Nel frattempo, però, ieri sera sulla pagina Facebook del gruppo sono stati pubblicati altri dati che dimostrerebbero come i vari governi degli ultimi anni avrebbero aggirato la legge che prevede una diminuzione dell`aliquota in presenza di una crescita sproporzionata del gettito derivante dall`8 per mille. Come? Col segreto di Stato imposto dalla commissione ad hoc insediata presso la Presidenza del Consiglio.
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