
Silvio Berlusconi si è nuovamente incontrato con Vladimir Putin, e con lui ha discusso di energia nucleare civile, di gasdotti (il South Stream non sembra aver risentito della ritrovata intesa tra Russia e Ucraina), di collaborazione nei settori metalmeccanico, chimico, aereonautico e spaziale. Chi come noi è favorevole al miglioramento e all’ampliamento dei rapporti con Mosca non può che esserne soddisfatto, anche se preferiremmo diversificare la fonte dei nostri rifornimenti energetici.
Ma invitare Putin a tenere la prima lezione in quella Università del Pensiero Liberale che il premier sta facendo nascere a Villa Gernetto, questo ci pare francamente eccessivo e inopportuno. La situazione russa, per quanto riguarda il «Pensiero liberale», è nota a tutti. La libertà d’informazione, intesa come libertà di critica, è stata totalmente eliminata in televisione ed è ridotta a poche superstiti trincee nella carta stampata.
Il sistema politico è nel migliore dei casi semi-democratico, con un Parlamento dominato da un unico partito e trasformato in camera di ratifica. Proprio ieri alla Duma è stato sottoposto un disegno di legge che attribuisce poteri illimitati all’Fsb, sigla che raccoglie l’eredità del Kgb. Procedono a rilento le indagini su clamorosi delitti politici - valga per tutti l’assassinio di Anna Politkovskaja - e intanto continua il secondo processo, altrettanto politico, contro l’ex magnate del petrolio Mikhail Khodorkovsky (l’ultimo Economist gli ha dedicato una pagina scandalizzata). Insomma, l’uomo forte di questa Russia può davvero venire dalle parti di Lesmo a insegnare «Pensiero liberale»? Il paradossale invito rivolto da Berlusconi a Putin, piuttosto, nasconde un errore purtroppo frequente: quello di rinunciare ai propri valori identitari nella presunzione di compiacere l’interlocutore. Il quale magari non se lo aspetta, oppure preferirebbe non mischiare rapporti personali, business e imbarazzanti inni alla libertà. Forse anche per questo Putin ha ringraziato, ma ha evitato di prendere impegni professorali.
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