
03/08/10
da l'Unità
Si concentra soprattutto nella vellutata bomboniera rossa di Palazzo Madama, il mercato del parlamentare approntato da Silvio Berlusconi. Palazzo Chigi smentisce le telefonate dirette del premier, di fatto le conferma Gasparri: sono un «richiamo alla coerenza». Ma nelle Camere i fedelissimi sono stati sguinzagliati nell'operazione persuasione. Molto attivo in questo senso Antonio Tomassini, presidente Pdl della commissione Sanità. Con una punta di malignità, però, un esponente di spicco di Futuro e Libertà informa: «Anna Maria Bernini non sarà più nominata sottosegretario...», da ex finiana rientrata nelle grazie di Silvio con la sfida (persa) a Errani in Emilia Romagna, avrebbe perso il premio fedeltà. Ferve la pesca nel bacino dei pesci più abili al salto. Come Riccardo Villari, senatore napoletano che, allora nel Pd, bloccò per mesi la commissione di Vigilanza facendosi votare come presidente da Pdl e Lega. E anche ora è «pronto al salto» dal gruppo Misto a quello del Pdl, il senatore che ha attraversato tutti i campi centristi dall'Udeur alla Margherita al lombardiano Mpa con tessera radicale.
VILLARI SEDOTTO Il suo avvicinamento con il Pdl risale alle elezioni regionali, dato il buon rapporto con Caldoro, coccolando il sogno nel cassetto di una candidatura a sindaco di Napoli. Nel giorno dello strappo con Fini il premier ricevette Villari a Palazzo Grazioli, insieme a Lib Dem ex diniani, Daniela Melchiorre e Italo Tannoni e Maurizio Grassano. I quali hanno ribaltato già il loro orientamento: dal voto contrario al governo all'astensione, anche sulla mozione Caliendo, fa sapere Tannoni. I boatos rumoreggiano di una promessa alla Melchiorre come viceministro (che scatenerebbe le ire degli ex Fi). Non va bene la pesca nell'Api di Rutelli. L'Udc di Casini fa muro in attesa di nuovi scenari a settembre; la centrista Dorina Bianchi, più esposta, sostiene «che non c'è nulla di cui parlare» e nega avvicinamenti berlusconiani. Per ora resiste alle sirene, assestandosi sulla linea del «governo di unità nazionale per affrontare le emergenze, sempre con Berlusconi». Il passaggio con una crisi che aprirebbe la strada all'Udc nel governo. Con ministeri di peso, come gli Esteri, in un passaggio di Franco Frattini a coordinatore unico del Pdl, è la previsione di Mario Cutrufo, che intanto rafforza la corrente neo Dc all'interno del Pdl. E sempre più stretto invece il link tra l'Mpa di Lombardo e i finiani. «Noi col Pdl? Sì se ribalta la politica del governo a favore del Sud», cosa poco prevedibile, ipotizza Giovanni Pistorio, presidente del Misto. Il neo gruppo al Senato «Futuro e Libertà» potrebbe estendersi da settembre, temono nel Pdl: oscilla il genovese Musso, potrebbero rientrare gli ex An come Augello e Cursi. La figura più vicina alle posizioni finiane è Beppe Pisanu, anche se attende lo sviluppo dei fatti, dato il suo peso e la sua genesi Dc.
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