
L’assalto degli abusivi, l’inutile denuncia alle forze dell’ordine, la beffa di dover fornire i documenti, mentre loro, i tassisti fuori legge, si allontanano tra la folla. E’ la disavventura capitata ieri mattina alla senatrice radicale Donatella Poretti e alladeputata Pd Paola Concia. «In quel suk della Stazione Termini siamo state trattate come delinquenti dalle forze dell’ordine, solo per aver indicato dei tassisti abusivi. Ci è mancato poco che finissimo in caserma».
La disavventura a Termini. Il treno che portava le due parlamentari a Roma è arrivato a Termini alle 10.45: Poretti e Concia escono su piazza Cinquecento e si accodano alla lunga fila in attesa dei taxi. Lì vengono «assalite» dai tassisti abusivi, che cercano di convincerle a salire a bordo. «Alle prime - raccontano - abbiamo intimato loro un attenti che vi denunciamo. Poi ci siamo dirette da un carabiniere che era lì e lo abbiamo invitato a intervenire». Le due restano allibite dalla risposta: «Io non vedo niente ci ha detto andate in caserma e sporgete denuncia se credete». Intanto gli abusivi si allontanano, Poretti e Concia si accalorano per la reazione del carabiniere. A quel punto, l'uomo chiede loro i documenti, Poretti e Concia mostrano le tessere parlamentari.
«Il carabiniere - racconta Concia - si rende conto di avere tra le mani due tessere parlamentari, prende gli estremi e chiama altri uomini dell'Arma. Ci hanno tenute lì diverso tempo, se fossimo state due semplici cittadine ci avrebbero portate in caserma. Trattate, di fatto, come delinquenti per aver tentato di denunciare dei tassisti abusivi». Non è finita qui. Nel mirino degli uomini dell'Arma, a quanto raccontano Concia e Poretti, finisce anche il ruolo delle due. «Davanti al tesserino da parlamentari - racconta Poretti - un carabiniere ci ha apostrofato: Eccola qua, la solita casta». «Eppure - sottolinea Concia - noi ci siamo rivolte alle forze dell'ordine anche per il ruolo che rivestiamo, non potevamo chiudere gli occhi e far finta di nulla». Più tardi Poretti si è rivolta alla polizia del Senato, da qui la decisione di presentare- come è stato fatto - un’interpellanza al ministro della difesa nell quale si chiede un atto di sindacato ispettivo interno all’Arma ai fini di accertare l’operato del carabiniere, identifiandolo e più in generale delle caserma dei carabinieri della stazione Termini. I carabinieri hanno fatto sapere che dopo l’indagine interna risponderanno all’interrogazione.
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