
Dal punto di vista politico, per i radicali non è una novità. L'avevano detto subito dopo il risultato, e perfino durante la campagna elettorale, che il Pd non si impegnava a sostenere Emma Bonino nelle regionali del Lazio. Solo che ora a parlarne è stata, in un pubblico dibattito, l'ex direttrice dell'Unità Concita de Gregorio. La sua testimonianza è circostanziata, parla di un colloquio con uno dei principali dirigenti del partito che le spiega, a campagna elettorale iniziata, che nel Lazio era utile perdere, perché così avrebbe vinto la candidata di Fini, rafforzandolo. Ciò avrebbe facilitato la sua uscita dal Pdl e la nascita del terzo polo, futuro alleato del Pd per le elezioni politiche.
Trama fin troppo sottile, per la verità solo in parte realizzatasi. La Polverini ha vinto ma è rimasta dov 'era e Fini non si è particolarmente rafforzato. Chi fosse il raffinato stratega, il cui nome l'ex direttrice non ha fatto, è in fondo relativamente importante. Il racconto è complessivamente credibile e conferma la preferenza del Pd per qualsiasi alleanza piuttosto che con i laico-liberal-socialisti. Meglio Fini, o Di Pietro.
Questo lo si era capito e se le scuse ai radicali chieste al Pd da Mario Staderini non arriveranno non sarà poi così importante. Le scuse, piuttosto, i dirigenti del Pd - e de Gregorio che ne parla solo ora - le devono ai loro militanti che in quella campagna elettorale hanno speso energie e impegno sincero.
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