
Foibe senza pace nei consigli di zona a Milano nella settimana della Memoria. Per un consigliere "redento" -è il caso di Leonardo Cribio, consigliere di Rifondazione comunista di zona 9, che ieri ha dato le dimissioni dopo aver scritto su Facebook «Nelle foibe c’è ancora posto» ne è spuntato un altro ancora più pericoloso. È successo in zona 5, durante il consueto incontro mensile del parlamentino. Il capogruppo di Rifondazione Comunista, Giuseppe Garufi, ha perso la testa e dopo le polemiche di questi giorni ha messo nuova benzina sul fuoco. «Io il minuto di silenzio non lo avrei fatto - ha detto al microfono dopo essere uscito dall’aula mentre i colleghi onoravano il ricordo delle vittime delle foibe - anche perché le foibe le hanno inventate i fascisti». Gelo trai consiglieri. «Sono stati i fascisti - precisa Garufi, il consigliere di zona eletto nella lista Sinistra per Pisapia - a iniziare a buttare la gente nelle fosse, gli altri hanno solo seguito».
Nelle stesse ore, in aula a Palazzo Marino, i consiglieri comunali discutevano della questione. Il sindaco, dopo le prime parole di condanna due giorni fa contro la sparata di Cribio, ha ribadito ieri che il consigliere avrebbe dovuto quanto meno chiedere scusa. «Anche quando esponenti della Lega hanno fatto attacchi pesanti su Facebook ha ricordato Pisapia - nel momento in cui hanno chiesto scusa il problema si è ritenuto superato. Io credo che quantomeno le scuse sarebbero più che opportune». Si è andati oltre le scuse, ci sono state le dimissioni. Soddisfatto Riccardo De Corato (Fdi), che ha ritirato la sua mozione «anche se considero questo gesto solo un atto politico dovuto, ma non riparatorio rispetto alla gravità delle parole». «Il negazionismo, infatti, è ancora forte e va combattuto» dice De Corato. Sono intervenuti tutti i gruppi consiliari sulla mozione di Massimiliano Bastoni (della Lega) con cui l’aula «vuole esprimere la propria totale vicinanza alle vittime delle foibe e ai loro parenti e condanna le vergognose affermazioni espresse dal consigliere di zona 9 Leonardo Cribio». Parere favorevole anche del vicesindaco, Ada Lucia De Cesaris. Luca Gibillini, di Sel, pur condannando le parole di Cribio, ha sottolineato che si tratta «di un ragazzo di soli 24 anni, e non andava messo alla gogna», mentre dal centro destra suggeriscono di fare cultura sulle foibe attraverso la diffusione di testi storici nelle biblioteche comunali.
Marco Cappato, dei Radicali, ha sottolineato la gravità del silenzio sulle foibe, «non solo e non tanto in confronto ai crimini fascisti, ma perché per anni sono state negate». Ottima la proposta di Alessandro Morelli, della Lega: «Il Comune di Milano chieda a Simone Cristicchi di tenere il suo spettacolo Magazzino 18 all’Auditorium per le scuole della città. La conoscenza apre le menti e cancella l’ignoranza». Il caso non è ancora chiuso, e chissà per quanti anni, ma già oggi le parole di Garufi non resteranno senza reazioni. «Del resto - considera Federico Illuzzi, consigliere del Nuovo Centro destra di zona 9 - il giudizio di Cribio è figlio di una mentalità tipica di certa sinistra, che considera ci siano morti e vittime di serie A e altri di serie B». Ricorda, inoltre, Illuzzi, «il Sindaco Pisapia, quando era in Parlamento, non ha votato per il riconoscimento della giornata della memoria. E settimana scorsa, per impegni più importanti, non è andato a commemorare le vittime delle foibe». Il percorso per la pacificazione, a quanto pare, è ancora lungo.
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