
22/03/11
il gazzettino
Non è detto che la mozione presentata dall'opposizione (il Pd) per dire no al nucleare oggi venga votata dal consiglio regionale del Veneto. E, nel caso, non è detto che il Pdl, nonostante la "pausa di riflessione" invocata dal ministro Paolo Romani, voti a favore. Quel che è certo è che la Regione Veneto chiede nuove regole per il fotovoltaico. L'annuncio è del leghista Maurizio Conte, assessore all'Ambiente:
«La giunta del Veneto si farà promotrice dell'approvazione di una mozione per far presente al governo la necessità di modificare il decreto Romani che ha tagliato gli incentivi al settore fotovoltaico, con un metodo che nei fatti è retroattivo, e di procedere a questa modifica al più presto». Di più: «La crisi nucleare in Giappone - ha detto Conte - i conflitti in Nord Africa, e in particolare la guerra in corso in Libia, ci impongono una seria programmazione della nostra politica energetica. Non possiamo lasciarci sfuggire per miopia le grandi sfide della green economy, la possibilità di diminuire la nostra dipendenza di approvvigionamento di energia dall'estero». E ha appoggiato le proteste degli imprenditori e dei lavoratori del settore fotovoltaico: «Sono più che condivisibili: non si tratta di una protesta corporativa, ma della costruzione di futuro pulito di indipendenza energetica».
E mentre a Venezia il comitato referendario "Vota sì per fermare il nucleare" ha organizzato per oggi un presidio a Palazzo Ferro Fini, in Friuli si pretendono certezze sulla sicurezza di Krsko: a chiederlo il capogruppo Udc, Roberto Sasco, ricordando che quella slovena «è una centrale di vecchia generazione». Gli ha replicato Gianfranco Moretton (Pd): «L'Udc solleciti con noi Tondo a negare qualsiasi assenso al governo Berlusconi per la realizzazione in Friuli di centrali nucleari».
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