
Ieri scadevano i primi 50 giorni di custodia cautelare (prorogabile per altri 50), ma a dispetto delle voci il maggiordomo Paolo Gabriele, arrestato per aver rubato documenti al Papa, resta in cella: ci vorranno dieci giorni prima che il giudice istruttore raccolga le ultime testimonianze e lo reinterroghi. Poi valuterà l'istanza di scarcerazione: più probabili i domiciliari. Gabriele rimane l'unico indagato, il legale ha smentito abbia problemi psicologici, «è sereno e trova conforto nella preghiera». Se sarà rinviato a giudizio, il processo inizierà a ottobre. Ora si tratta di vedere se e come siano perseguibili i suoi contatti dentro e fuori il Vaticano. In parallelo però lavora la commissione di cardinali: ha ascoltato trenta laici e sacerdoti e sta finendo il rapporto sui «corvi» che la settimana prossima presenterà al Papa. Sarà lui a decidere il da farsi.
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