
La popolarità del Papa è in caduta libera nel Regno Unito. Oltre 10 mila britannici hanno sottoscritto diverse petizioni sul sito di Downing Street in cui chiedono al governo inglese di prendere le distanze da Benedetto XVI a causa dei numerosi scandali di abusi sui minori commessi da sacerdoti in Europa e negli Usa. In particolare, i firmatari vorrebbero che la visita del pontefice, in programma a settembre in Inghilterra e Scozia, non venisse finanziata con denaro pubblico. Secondo le stime, il viaggio dovrebbe costare quasi 17 milioni di euro. Le sottoscrizioni, proposte da gente comune, possono essere firmate soltanto da «cittadini britannici o residenti». A fianco di ognuna si possono leggere «alcuni dettagli sulla petizione» scritti da chi l’ha proposta. Per esempio Peter Tatchell, che ha dato il via a quella firmata da 10.428 cittadini, ha specificato: «II Papa non soltanto si oppone al diritto delle donne all’aborto, ma anche al loro diritto alla contraccezione per prevenire la necessità dell’aborto. Si oppone all’uguaglianza di fronte alla legge di lesbiche, gay, bisessuali e transgender e alla loro totale protezione giuridica contro la discriminazione di omosessuali e transessuali». Alcuni avvocati britannici si interrogano sullo status del papa, sospettato con il Vaticano di aver coperto le violenze su minori commesse da sacerdoti cattolici. Questi giuristi vogliono stabilire se Benedetto XVI possa godere dell’immunità diplomatica accordata ai capi di stato o se possa essere perseguito dalla giustizia britannica in virtù della giurisdizione internazionale.
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