
Emma o Renata? Al momento di andare in stampa non siamo in grado di rispondere questa domanda. Nemmeno le proiezioni Pragma-Emg/Rai ci aiutano. La sfida tra le due candidate governatrici della Regione Lazio è al cardiopalma. I dati sono inchiodati su un incredibile risultato, poiché in termini percentuali, per la terza proiezione consecutiva, Bonino e Polverini sono in perfetta parità: 49,7 per cento.
Una manciata di voti mantiene in vantaggio la candidata del centrosinistra. Ma sempre di proiezioni si tratta, nulla di concreto. Assegnazione della vittoria definitiva a parte, va registrato il grande risultato della Bonino che consiste anzitutto nell’aver compattato il centrosinistra (con percentuale pressoché identica a quella dell’ultimo governatore) nonostante i rumorosi mugugni della fazione teodem del Partito democratico, e nell’aver colmato la voragine di elettori persi per strada dopo la pessima conclusione della gestione Marrazzo.
Scesa in campo a inizio gennaio appoggiata solamente dalla Lista Bonino-Pannella si è guadagnata immediatamente l’appoggio incondizionato di Pierluigi Bersani, che chiudendo il tormentone sollevato dai teodem (poi usciti dal Pd) la definì «una donna fuori dagli stereotipi, una fuoriclasse». E da vera fuoriclasse la Bonino ha risposto alle attese imbarcandosi nell’avventura elettorale senza risparmiarsi un solo minuto, consapevole di quanto fosse difficile recuperare gli oltre 7 punti di svantaggio che inizialmente la separavano dalla Polverini.
A inizio campagna era difatti pressoché impensabile prevedere che a metà pomeriggio del 29 marzo le due si sarebbero trovate appaiate in un duello all’ultima scheda. Ora un po’ di fredda cronaca della giornata elettorale. Tanto era incerto il risultato definitivo del Lazio che le prime proiezioni su un campione del 5 per cento sono state battute dalle agenzie solo due ore dopo la chiusura dei seggi, alle 16.59. E davano Bonino e Polverini praticamente pari, ferme al 49,7 per cento. Con un leggerissimo vantaggio per la candidata del centrosinistra.
Nonostante ciò un boato di esultanza al comitato Polverini ha salutato i dati che apparivano sul maxischermo. Un primo grido si è levato dai rappresentanti della lista Pdl esclusa a Roma. Un grido più forte ha accompagnato quello che parlava di un vantaggio dei partiti che sostengono Renata Polverini: 50 per cento contro il 49 della coalizione che sostiene Emma Bonino. Ma a via Imbriani, sede del comitato tecnico, la Polverini non c’era. L’ex sindacalista è apparsa al Laboratorio Lazio, ex officina dell’Atac, solo nel tardo pomeriggio dopo la seconda proiezione (su un campione del 9 per cento) che alle 17,48 non spostavano di una virgola la situazione: 49,8 per cento di preferenze alla candidata del centrodestra, 49,8 per cento di preferenze alla candidata del centrosinistra. Dal quartiere romano di Trastevere, nella sede del suo comitato elettorale in via Ripense, Emma Bonino seguiva con calma il susseguirsi degli eventi.
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