
19/11/10
Libero Quotidiano
La stagione del mercato delle vacche segna un altro punto a favore di Silvio Berlusconi. Anzi, 17.
Alla faccia della sfiga, tanti sarebbero i nuovi acquisti del leader del PdL: sei deputati radicali, otto deputati e due senatori futuristi. Più un Libdem: Maurizio Grassano. Il deputato eletto con la Lega e poi passato ai Liberaldemocratici di Melchiorre & Tanoni, oggi quasi sicuramente annuncerà il suo passaggio nella maggioranza in una conferenza stampa prevista a Montecitorio per le 13. È un goal di Francesco Pionati l’onorevole Grassano, che infatti aderirà all’Ade, con la maglietta numero 17. A tanto ammontava ieri la lista della spesa del Cav, stando alle avances esplicite di Marco Pannella e ai pronostici di Francesco Storace. «Otto deputati e due senatori di Fli torneranno presto nel Pdl», annuncia il capo della Destra. Quanto allo storico leader radicale, ufficialmente non si sbilancia. Ma dietro le quinte le trattative sono in stato avanzato, si apprende da fonti del PdL. Le quali rivelano che il premier avrebbe conquistato alla causa del governo anche i due senatori radicali eletti col Pd, Marco Perduca e Donatella Poretti. Non si tratterebbe di due nuovi acquisti, ma di due voti a favore della fiducia al governo. O di due non voti. Poretti e Perduca, confida un autorevole esponente del PdL, potrebbero uscire dall’aula al momento del voto abbassando il quorum. Una conferma che arriva anche da via di Torre Argentina. Dopo il web comunicato comparso due giorni fa sul sito dei Radicali in cui il leader strizzava l’occhio a Berlusconi, Pannella ieri ha ribadito che ci sono «trattative in corso» con il premier. «Come con tutti gli altri», ha aggiunto per non scoprire troppo le sue carte.
Lo shopping ferve soprattutto a Montecitorio, in particolare nella zona di confine tra Pdl e Fli. Una decina i futuristi in bilico, che vanno da Silvano Moffa a Giuseppe Consolo, a Catia Polidori, a Roberto Menia, ad Andrea Ronchi, a Carmine Patarino, a Gianfranco Paglia, a Donato La Morte, a Francesco Proietti Cosimi. Nove, per l’esattezza: il numero indispensabile al premier per mettere in salvo il governo alla Camera. Ammesso che non riesca a far proseliti anche in altri partiti.
Il timore serpeggia tra Udc, Api e Idv. Tant’è che Francesco Rutelli e Antonio Di Pietro ieri hanno lanciato un attacco concentrico contro la compravendita di Palazzo. «Temo si stia scatenando un’indecorosa campagna acquisti, quindi, il risultato del voto è tutt’altro che scontato», ammette il leader dell’Api. «Siamo in piena palude, dove tutti stanno cercando di salvare la poltrona e con un presidente del Consiglio che, addirittura, ha dato mandato a specifici emissari per comprare il consenso. Questa non è democrazia, ma dittatura», rincara il capo dell’Idv. Mentre Casini gioca la carta dell’indifferenza: «Non ci sono nuove, siamo sereni».
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