
30/07/10
Il Secolo XIX
Claudio Scajola l'ha nominato all'inizio di maggio, una settimana prima di dimettersi da ministro dello Sviluppo economico. Ma Pietro Canepa, genovese, 64 anni, suo fedelissimo e uomo di fiducia dei vertici Finmeccanica, non ha sulla carta i requisiti per fare il presidente di Nucleco, la società pubblica incaricata di gestire i rifiuti radioattivi in Italia. L'attività dell'impianto nel centro ricerche
Enea della Casaccia, alle porte di Roma, è disciplinata da un nulla osta rilasciato nell'aprile 2010 dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. E un documento minuzioso e molto tecnico, ma sul profilo del presidente è chiarissimo e vincolante: il numero uno di Nucleco dev'essere non soltanto laureato in ingegneria, chimica o fisica, ma avere anche «esperienza pluriennale maturata nell'ambito della conduzione d'impianti di gestione e trattamento di rifiuti e sorgenti radioattive». Esperienza che Canepa, già docente di chimica all'Università di Genova, non possiede. La nomina aveva già fatto rumore a maggio: nel 2007 il futuro presidente di Nucleco era stato accusato di aver truccato un concorso pubblico, e l'anno dopo aveva patteggiato una sanzione pecuniaria. Allora guidava il Parco tecnologico, la spa voluta dal presidente della Regione Sandro Biasotti per gestire i finanziamenti europei all'hi-tech in Liguria. Bandì un concorso per la depurazione di fanghi portuali che Nucleco venne vinto da un consorzio interuniversitario di cui era membro. Canepa è stato consigliere comunale e sindaco di Bogliasco per il centrodestra, ma anche membro del cda Sogin, la società che si occupa di smantellare le vecchie centrali nucleari italiane e che controlla Nucleco al 60% (l'Enea ha il 40%). Data la delicatezza dell'incarico, in passato era lo stesso presidente dell'Enea a nominare il capo di Nucleco, scegliendolo fra i suoi dirigenti più qualificati. Questa volta, invece, il commissario Gianni Lelli, in attesa di riconferma, ha chiamato un esterno a guidare la società che tratta alcune decine di migliaia di tonnellate di rifiuti radioattivi.
Enea della Casaccia, alle porte di Roma, è disciplinata da un nulla osta rilasciato nell'aprile 2010 dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. E un documento minuzioso e molto tecnico, ma sul profilo del presidente è chiarissimo e vincolante: il numero uno di Nucleco dev'essere non soltanto laureato in ingegneria, chimica o fisica, ma avere anche «esperienza pluriennale maturata nell'ambito della conduzione d'impianti di gestione e trattamento di rifiuti e sorgenti radioattive». Esperienza che Canepa, già docente di chimica all'Università di Genova, non possiede. La nomina aveva già fatto rumore a maggio: nel 2007 il futuro presidente di Nucleco era stato accusato di aver truccato un concorso pubblico, e l'anno dopo aveva patteggiato una sanzione pecuniaria. Allora guidava il Parco tecnologico, la spa voluta dal presidente della Regione Sandro Biasotti per gestire i finanziamenti europei all'hi-tech in Liguria. Bandì un concorso per la depurazione di fanghi portuali che Nucleco venne vinto da un consorzio interuniversitario di cui era membro. Canepa è stato consigliere comunale e sindaco di Bogliasco per il centrodestra, ma anche membro del cda Sogin, la società che si occupa di smantellare le vecchie centrali nucleari italiane e che controlla Nucleco al 60% (l'Enea ha il 40%). Data la delicatezza dell'incarico, in passato era lo stesso presidente dell'Enea a nominare il capo di Nucleco, scegliendolo fra i suoi dirigenti più qualificati. Questa volta, invece, il commissario Gianni Lelli, in attesa di riconferma, ha chiamato un esterno a guidare la società che tratta alcune decine di migliaia di tonnellate di rifiuti radioattivi.
© 2010 Il Secolo XIX. Tutti i diritti riservati