
24/11/09
Il sole 24 ore
La notizia resta quasi soffocata dalla quotidianità dei bollettini di guerra dal Caucaso. Rosa Almazova, capo contabile del Servizio federale antidroga in Cecenia, è stata uccisa ieri sera nel centro di Grozny. Era appena scesa dall`auto di servizio per entrare in casa quando un uomo le ha sparato, colpendola due volte alla testa. La donna, 55 anni, aveva il grado di capitano. Gli inquirenti ritengono che l`omicidio sia legato alla sua attività professionale, ma non forniscono altri dettagli. Lo stesso silenzio circonda un secondo omicidio compiuto nella repubblica vicina alla Cecenia, in Inguscezia. A Nazran, Alikhan Busurtanov è morto come Rosa Almazova, raggiunto da colpi di arma da fuoco. Era capo di un distretto municipale dell`ex capitale, anche lui è caduto sulla via di casa, uscito dalla sede della propria amministrazione. Proprio ieri il presidente deIl`Inguscezia, Yunus-Bek Evkurov, a sua volta vittima di un attentato in giugno in cui era rimasto gravemente ferito, era tornato a denunciare la corruzione come causa principale dell`ondata di violenza nel Caucaso settentrionale, parte della Federazione russa. La guerriglia separatista e la criminalità vengono alimentate dalla collusione tra terroristi e funzionari corrotti, nelle amministrazioni locali e nelle forze dell`ordine. A tutto questo Evkurov ha dichiarato guerra, convinto che la povertà e gli abusi siano all`origine delle violenze. La sua speranza è usare i finanziamenti ottenuti da Mosca per ridurre la disoccupazione, avviare programmi sociali: dal crollo dell`Urss nel 1991, ha detto Evkurov alla Reuters, i giovani in Inguscezia non hanno conosciuto «che violenza, terrorismo, banditismo». Un approccio opposto al pugno di ferro voluto in Cecenia dal presidente Ramzan Kadyrov: purtroppo nessuno dei due metodi, per ora, sembra dare risultati.
© 2009 Radicali italiani. Tutti i diritti riservati