
C’è il ministro di Grazia e Giustizia all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Paola Severino ha fatto sapere di aver scelto Torino per la «best practice» dimostrata dagli uffici giudiziari subalpini. Ma un po’ da tutti coloro che interverranno dal presidente della Corte d’appello Mario Barbuto al procuratore generale Marcello Maddalena - sentirà nuove note dolenti, sia pure infiocchettate nell’educato stile sabaudo.
Torino è la sede giudiziaria in cui le liti commerciali si risolvono in minor tempo, ma si va pur sempre oltre i due anni, e così via discorrendo.
I miracoli non sono di questa giustizia in affanno per i pochi giudici e cancellieri e i troppi processi e cause. Occorrono riforme profonde e questo si dirà.
Nel salire lo scalone dell’aula magna del Palazzo di Giustizia , ore 9, il ministro dovrà fare i conti anche con la campagna elettorale: i Radicali l’attendono per sottoporle la questione dell’amnistia di fronte alle disumane condizioni del carcere, i Fratelli d’Italia per protestare contro il decreto svuota-carceri.
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