
Pace fatta, o quasi, tra Radicali e Pd. Dopo le tensioni dei giorni scorsi, una delegazione dei primi, guidata da Marco Pannella, ha incontrato Pier Luigi Bersani. La ritrovata sintonia è stata sintetizzata in poche frasi dal leader radicale: «Noi e loro siamo contro le elezioni anticipate. Siamo, invece, per un governo di transizione. Noi sappiamo certo - ha precisato Pannella - che un governo del genere comprenderebbe anche Casini, sappiamo che alcune cose non si faranno. Ma speriamo che si parli al più presto con il Pd di prospettive più lunghe, di strategia di fondo». E proprio su questo «discorso strategico comune» l'anziano, e tuttavia impegnato leader radicale in un interminabile sciopero della fame contro le incivili condizioni delle carceri italiane, vorrebbe stringere i tempi, ma deve constatare che il Pd «non ritiene di portarlo avanti ora. Tatticamente i Democratici vogliono attendere i prossimi sette-otto giorni».
Da parte sua, Bersani racconta dì «un incontro positivo che, come è consuetudine con i Radicali, è stato centrato sui contenuti che stanno loro a cuore: giustizia, carceri, liberalizzazioni. Europa. È così che abbiamo ripreso il dialogo. Ora troveremo il modo per un coinvolgimento molto stretto con i parlamentari radicali». Nell'incontro, ha riferito il segretario pd, non si è parlato dell'autosospensione che i parlamentari radicali hanno dichiarato in polemica con la gestione dei gruppi pd di Camera e Senato. «Ora abbiamo l'esigenza - ha detto Bersani - di un dialogo ben raccordato con la componente radicale che ha la sua autonomia ma deve partecipare alle scelte dell'opposizione».
© 2011 Il Messaggero. Tutti i diritti riservati