
«Francamente per esempio per Travaglio, Ingroia, c’è il problema di una cosa accaduta o non accaduta 18 anni fa, ovvero la presunta trattativa Stato-mafia. Ora, una delle cose che ci hanno insegnato, è che in diritto romano, in diritto canonico e in tutti i diritti contemporanei, quando vi è una ‘non compattezza’ temporale fra l’evento storico e l’evento giudiziario che deve giudicarlo, è probabilissimo che il giudizio non sia un buon giudizio.
Ed è su questo che noi siamo condannati come Paese dalla Corte europea dei diritti umani, violando con la lentezza della nostra giustizia la legalità sia nazionale che internazionale. Allora personalmente ritengo che ormai sono gli storici che devono riuscire a sapere queste cose; ma fare processi per sapere la «verità di regime» su fatti dí 18 anni fa, quando abbiamo un criminale davanti - perché quello dello Stato oggi è un comportamento criminale che si traduce in morte, in sputtanamento del diritto, eccetera...». * dalla conversazione settimanale su Radio Radicale
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