
30/11/10
Il sole 24 ore
La trattativa Russia-Italia è soprattutto energetica. Dopo le maxi intese per le forniture siglate da anni dall’Eni, specie con Gazprom, e via via rinnovate, ora la nuova frontiera è l’energia nucleare. Un’intesa frutto anche dello stretto legame politico e personale tra Silvio Berluscioni e Vladimir Putin, oggi primo ministro e per anni presidente. Si vedranno ancora i prossimi giorni a Sochi, sul Mar Nero, per l’ennesimo incontro vertice bilaterale, ma quest’anno si erano già visti a quattr’occhi in aprile a Lesmo e in ottobre a San Pietroburgo, oltre agli incontri nei summit multilaterali. E proprio a Lesmo si era stretto il nuovo accordo sul nucleare, che avrà ricadute sull’interscambio commerciale che nel 2009, a causa della crisi, è calato a 32,9 miliardi di dollari contro i 52,9 dell’anno precedente. Un nuovo business che si affianca a quelli consolidati di fornitura e alla creazione di infrastrutture energetiche: tra i progetti congiunti all’ordine del giorno, infatti, anche la realizzazione del gasdotto South Stream, il progetto che sarà realizzato da Gazprom ed Eni (ai quali si sono associati anche i francesi di Edf) per portare il gas dal Mar Nero in Europa (ma Bruxelles sponsorizza l’altro progetto, il Nabucco), i cui lavori inizieranno tra poco più di un anno: trasporterà fino a 63 miliardi di metri cubi di gas lungo un percorso di 3.600 chilometri e costerà fino a 24 miliardi di euro.
Moltissime sono le imprese italiane che fanno affari in Russia, ma naturalmente spiccano i grandi gruppi, come Enel, che è stata la prima compagnia straniera a partecipare alla privatizzazione del monopolio elettrico russo Ues, acquisendo il gruppo di impianti Ogk-S (azienda con quattro centrali termoelettriche in diverse regioni), e ora è pronta a partecipare al business nucleare. Forti gli interessi anche di Finmeccanica con la russa Sukhoi, e recente è l’accordo della Fiat storica presenza industriale italiana nell’ex Urss - con la Sollers per produrre auto in joint venture entro il 2016: la previsione è di 500mila vetture. Sul fronte bancario sono presenti sia Unicredit che Intesa San Paolo.
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