
“Solo cittadini informati possono compiere scelte consapevoli". Questa massima dovrebbe guidare ogni giorno il lavoro di giornalisti, rappresentanti pubblici, politici. Per "essere informati", però, i cittadini devono avere la possibilità di accedere a dati pubblici che siano chiari, comprensibili, completi e affidabili. Su questo principio si basa il movimento degli "open data" al quale i Radicali Italiani, in collaborazione con l'associazione Agorà Digitale e Linked Open Data Italia, hanno dedicato ieri un'intera giornata alla Camera dei deputati: "La politica della trasparenza e dei dati aperti".
Protagoniste, le proposte avanzate dai Radicali in questi anni: l'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, la necessità della pubblicazione dei bilanci degli enti pubblici (a partire da "Parlamento Wikileaks" che raccoglie tutte le informazioni e i dati dei contratti e delle collaborazioni della Camera e del Senato), e i progetti per il riutilizzo dei dati provenienti dalla Pubblica amministrazione. "Perché i cittadini esercitino il controllo su chi li governa - ha spiegato il segretario dei radicali Mario Staderini - occorre garantire non solo la conoscenza della vita delle istituzioni, ma anche l'accessibilità via web di tutti i dati in possesso delle amministrazioni pubbliche".
Tra i relatori, oltre a Sergio Rizzo del Corriere della Sera e al nostro Marco Lillo, anche il giornalista Ben Brandzel che sul sito del Guardian gestisce il "Data blog". Specialità del sito del quotidiano britannico sono infatti le "presentazioni" dei dati di interesse pubblico che, con apposite grafiche, diventano intellegibili e navigabili. Ieri, il blog ha pubblicato un'infografica navigabile sulla spesa pubblica italiana realizzata dall'Open Knowledge Foundation per il progetto "Data spending". Chiaro e comprensibile, anche questo progetto, partito al Festival di Perugia, è stato presentato nella giornata a Roma. E, promettono dall'associazione, arriveranno presto nuove grafiche.
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