
Di enti inutili su cui bisognerebbe puntare i riflettori il nostro paese pullula. Il loro scioglimento, come ben si sa, procurerebbe un cospicuo risparmio al bilancio deficitario dello Stato. Uno di questi è senz'altro il Consorzio di bonifica Tevere-Nera che ha sede a Terni e di cui meritoriamente, ma fino ad ora senza sortire alcun concreto riscontro, si è già occupata due volte "Striscia la notizia". Vediamo, allora, come stanno le cose. Il consorzio in questione viene istituito nella forma attuale, con D.M. del 14 febbraio 1934 con la scopo di bonificare la conca ternana. Da allora, come si dice, di acqua ne è passata, eccome, ma la tassa, un vero e proprio balzello, è rimasta, nonostante le proteste e l'indignazione sempre più crescente della cittadinanza.
A che serve e come viene utilizzata? A pagare, a quanto pare, una bonifica avvenuta settantasette anni fa. Vengono incamerati 3 milioni di curo così ripartiti: 700mila per lavori effettuati e 2 milioni e 300mila per spese di gestione, cioè per spese di rappresentanza, mantenimento dei ventotto dipendenti, ecc. Ricapitolando: solo il 22% delle entrate è destinato ai "lavori" mentre il 78% per tenere in piedi il baraccone. Con l'intento di decretarne lo scioglimento era stata addirittura costituita una lista civica rivelatisi, alla fine, una sorta di cavallo di Troia perché utilizzata da qualcuno per entrare nel consiglio di amministrazione e occupare una bella poltrona. L'attuale presidente del consiglio d'amministrazione è stato, infatti, eletto proprio in questa lista.
C'è altro da aggiungere? Sì. Il consorzio ha inviato negli ultimi mesi ai cittadini bollettini con ingiunzioni al pagamento di tasse anche retroattive, relative al 2008, ed ha, peraltro, stabilito nuove assunzioni. Insieme al bollettino fatto pervenire ai contribuenti a luglio c'era un foglietto, firmato dal presidente, che si commenta da sé: "L'operatività del Consorzio prosegue su tutto il comprensorio consortile e come ogni anno continua la decespugliazione delle strade rurali e delle scarpate in accordo con le amministrazioni comunali con le quali si stanno portando a termine anche accordi di programma in cofinanziamento per la manutenzione delle strade rurali e interpoderali, ad uso pubblico, che ricadono nel comprensorio stesso. Si ritiene utile comunicare ai contribuenti che la Commissione tributaria provinciale di Terni ha provveduto ad esaminare tutti i ricorsi, circa 4.400 relativi all'anno 2007 e sono stati tutti respinti. Inoltre la stessa Commissione tributaria locale ha cominciato ad esaminare i 150 ricorsi presentati per i contributi relativi agli anni 2008-2009 ad oggi discussi n. 106 con sentenze favorevoli al Consorzio e condanna alle spese per i contribuenti. Di particolare interesse è la prima sentenza della Commissione tributaria regionale di Perugia depositata nel mese di maggio 2011 sui ricorsi in appello relativi all'anno 2007, anche quest'ultima favorevole al Consorzio. Infine è del 20/06/2011 l'ultima sentenza della Corte d'appello di Perugia, favorevole al Consorzio, relativa al ricorso proposto dall'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale contro il Consorzio, con condanna alle spese legali. Per tutti i ricorsi presentati sui contributi consortili dal 2007 ad oggi, le sentenze sono state tutte favorevoli al Consorzio di bonifica Tevere Nera. N.B. il personale del Consorzio è disponibile per qualsiasi chiarimento da fornire ai contribuenti."
Il consiglio comunale di Terni, dal canto suo, nella seduta di lunedì 10 ottobre ha approvato all'unanimità un atto d'indirizzo con una "richiesta di sospensione del pagamento della tassa Tevere-Nera, delle assunzioni da parte del Consorzio e della realizzazione della nuova sede consortile".
"Il consiglio comunale - si legge nell'atto - impegna il sindaco e la giunta ad intervenire sulla presidente della giunta regionale e sugli assessori competenti affinché tengano conto dell'atto d'indirizzo approvato all'unanimità dal consiglio comunale di Terni nella seduta del 7 febbraio 2011 e della mozione approvata all'unanimità dal consiglio regionale dell'Umbria sul riordino del sistema dei contributi dovuti per le opere di bonifica e tutela idrogeologica del territorio e garanzie dell'equità del prelievo fiscale tra i cittadini umbri, e verifichino la possibilità della sospensione del pagamento del contributo di bonifica". Inoltre nell'atto si richiede che la giunta e il sindaco ;'intervengano nei confronti del Consorzio per impedire nuove assunzioni e la realizzazione della nuova sede in attesa che il consiglio regionale definisca la nuova legge regionale che regolerà le attività in capo ai Consorzi e il loro futuro. Nel caso in cui il consorzio non ottemperi a quanto sopra richiamato - conclude l'atto approvato dal consiglio comunale - si chiede il commissariamento dell'ente".
La guerra, quindi, continua, considerato che il vicepresidente del consorzio ha inviato, a sua volta, una lettera al presidente e al direttore dell'ente invitandoli alla riscossione coatta per 2011 e a "porre in essere con estrema urgenza tutte le azioni politiche e amministrative per contrastare e limitare i problemi derivanti dall'atto d'indirizzo del consiglio". Secondo l'amministratore, si dovrà attentamente valutare delle "responsabilità a cui il Comune di Terni e i suoi consiglieri, nelle singole espressioni di voto, debbano rispondere sia sul piano giuridico sia rispetto alla Corte dei Conti".
Da qui l'indignazione dei cittadini e dei comitati anti-tassa secondo cui "il consorzio è sempre più un soggetto politico che vuol condizionare la vita delle istituzioni e che si scaglia contro i cittadini forse perché confida ancora nella copertura silenziosa della Regione' che ha il dovere di controllare l'operato del consorzio stesso. Non ci sono parole", aggiungono quelli dei comitati, "se non per esortare la Regione a spazzare via questa cda scaduto e da essa prorogato, non più rappresentativo della volontà dei consorziati in quanto eletto in rappresentanza di una lista e saltato dalla parte opposta, inviso alla cittadinanza".
Hanno, poi, ragione o no i radicali quando parlano di "peste italiana"?
© 2011 L'Opinione delle Libertà. Tutti i diritti riservati