
In un'intervista al settimanale economico Wirtschaftswoche, Peter Bofinger, membro del consiglio dei saggi che affiancano il governo tedesco in materia economica, afferma che le sorti della moneta unica si decideranno nei prossimi sei mesi, ma se "Merkel non cambierà passo e strategia l'euro sarà spacciato". Merkel deve finalmente spegnere l'incendio e per Bofinger c'è un'unica via: solo la Bce può allentare la tensione "fissando un tetto ai rendimenti dei titoli di stato italiani e spagnoli". Bofinger non è il solo a criticare gli squilibri causati dal rigore della Kanzlerin. Bert Rtirup, ex membro del consiglio dei saggi, ha detto che bisogna agire subito affinché la Bce diventi prestatore unico. È vero, Bofinger e Rurup sono di scuola keynesiana. Ma il Financial Times Deutschland ha pubblicato i risultati di un'indagine commissionata all'istituto economico Ifo, liberista. Curiosamente, proprio i risultati dell'Ifo mostrano l'altra faccia della medaglia. E cioè che esiste un surplus di export tedesco che sta vieppiù strozzando gli altri paesi europei. Ben venti su ventisei registrano uno squilibrio nel commercio con la Germania. Squilibrio che è, secondo alcuni, il vero motivo della crisi. Da un'altra ricerca del think tank Stiftung Soziale Marktwirtschaft, risulta poi che tra i dodici paesi fondatori dell'Ue, l'Italia è al primo posto per sostenibilità del debito pubblico. Christine Lagarde riferendosi allo squilibrio commerciale tra Germania e resto d'Europa usò tempo addietro una frase a effetto: il tango si balla in due. Viene da chiedersi quando Merkel sarà finalmente disposta a ballare insieme agli altri per uscire dalla crisi.
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