
Lo scandalo dei preti pedofili arriva al vertice della chiesa cattolica irlandese. La denuncia di una ex-vittima ha smascherato il ruolo avuto dal cardinale Sean Brady, massima autorità cattolica d'Irlanda, nelle sedute di un segreto tribunale canonico davanti al quale le vittime di abusi sessuali commessi da sacerdoti o suore venivano chiamate a testimoniare dalle alte gerarchie ecclesiastiche di Dublino, con l'obbligo di fare un "giuramento del silenzio" che li impegnasse a non rivelare mai a nessuno le violenze subite. Pur avendo redatto personalmente il contenuto di
quelle sedute ed avendo condotto di persona parte degli interrogatori, il cardinale non riportò mai alla polizia, alla magistratura o ad altre autorità gli abusi subiti dalle due vittime, un bambino di 10 anni e una bambina di 14, né prese iniziative per rimuovere da incarichi religiosi l'autore degli abusi, padre Brendan Smyth, un prete notoriamente pedofilo, che continuò indisturbato a violentare e sconvolgere centinaia di bambini per anni. Il comportamento del cardinale non sarebbe venuto alla luce se non fosse che, a molti anni di distanza dai fatti, una delle due vittime ha deciso di denunciarlo alla magistratura.
La gravissima accusa segue lo shock provocato in Irlanda e in tutto il mondo cattolico dalla
pubblicazione di due rapporti governativi lo scorso anno, che da un lato hanno rivelato migliaia di abusi sessuali compiuti da preti e suore irlandesi per decenni, e dall'altro sollevato un velo sul silenzio di governo, polizia e chiesa d'Irlanda davanti a quegli atti ignobili, silenzio talvolta diventato vera e propria complicità per coprire i misfatti e nascondere i colpevoli. Le rivelazioni hanno finora provocato le dimissioni o l'anticipato pensionamento di mezza dozzina di vescovi irlandesi.
Ma adesso lo scandalo lambisce il cardinale, e la protesta diventa ancora più aspra. Amnesty International e le associazioni delle vittime degli abusi sessuali chiedono le dimissioni immediate
di Brady. «La sua permanenza alla guida della chiesa cattolica di Irlanda è a questo punto diventata impossibile», dice Colm O'Gorman, direttore della sezione irlandese di Arnnest .
Ma il cardinale, che all'epoca dei fatti, avvenuti nel 1975, era un giovane sacerdote, per il momento rifiuta di dimettersi, sostenendo che si limitò ad "obbedire agli ordini" svolgendo un ruolo secondario nell'ambito del tribunale canonico; e che comunque il prete imputato dei fatti venne allontanato dall'incarico che svolgeva.
In realtà padre Smyth fu semplicemente spostato da una parrocchia all'altra, e continuò ad
abusare sessualmente giovani vittime fino al'93, quando venne finalmente arrestato.
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