
11/02/11
Liberazione
Cara "Liberazione", fra i non numerosi strumenti di lotta che possono tenere uniti i lavoratori immigrati ai lavoratori italiani in questi ultimi mesi di crisi occupazionale e di attacco ai diritti c’è la piena attuazione dell’articolo 18 del testo unico sull’immigrazione. Il diritto di denunciare il padrone che ti sfrutta, l’emersione delle vessazioni e delle truffe subite in occasione della procedura di regolarizzazione, oltre che essere ancora da applicare pienamente, sono anche materia che può risvegliare il coraggio e la dignità nei lavoratori italiani vittime della crisi, invece di prestare ascolto alle false sirene dell’immigrato che ti frega il posto di lavoro. Fra alcuni giorni Rita Bernardini, altri radicali e coloro che si vogliono unire daranno luogo ad uno sciopero della fame in nome dei 700mila immigrati costretti a lavorare in nero, di cui almeno 500mila senza permesso di soggiorno. Sono giunte attestazioni di solidarietà da associazioni, cittadini, volontari. Nel frattempo l’applicazione dell’emersione del lavoro nero è tornata ad essere argomento di discussione nelle trattative fra reti migranti, sindacati da una parte, e questure dall’altra. Vogliamo dare visibilità e senso comune a queste lotte, che svelano falsità usate per tacitare le coscienze?
Marcello Pesarini
Rete Migranti "Diritti Ora!"
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