
04/01/11
la Repubblica
Il ministro Bossi, ha una visione assai singolare delle procedure giudiziarie. Prima parla di «terrorismo» organizzato «dalla palude romana» quando esplodono due bombe-carta davanti alla sede della Lega a Gemonio, poi dice che i due ragazzi accusati di averle fatte scoppiare non devono andare in galera: «Non serve». Lo stesso giorno si scopre che ha trovato delle microspie a casa e in ufficio e non ha fatto nessuna denuncia: «Abbiamo chiamato un privato per la bonifica, tanto un’inchiesta non trova niente». La vera differenza tra Berlusconi e Bossi, in fondo, è tutta qui: uno vuole risolvere politicamente le sue grane con la legge, l’altro vuole risolvere fuori dalla legge le sue grane politiche. Sono complementari, e hanno in comune una cosa: a nessuno dei due importa un fico secco di quello che noi chiamiamo Stato.
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