
23/12/10
È vita (Avvenire)
Per la legalizzazione dell’eutanasia chiama il numero...». Così si è chiusa la trasmissione di RaiTre «10 minuti di...» del 17 dicembre. Uno spazio messo a disposizione del mondo dell’associazionismo e della cultura, regolamentato dalla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai e affidato, in quel caso, all’Associazione radicale Luca Coscioni. Lo spot pro-eutanasia di 50 secondi curato da Exit International avrebbe dovuto andare in onda su TeleLombardia, ma il servizio pubblico l’ha battuta sul tempo. Mentre TeleLombardia aveva dichiarato che non avrebbe trasmesso lo spot senza un preventivo parere dell’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom), adesso che la frittata è fatta nessuno sembra avvertire alcun tipo di controindicazione.
Dall’Agcom fanno sapere di non aver mai ricevuto segnalazioni. Quanto alla richiesta presentata dall’emittente lombarda, l’Autorità afferma che esula dalla sua competenza in quanto si tratta di tv locale. Né sono arrivate sul tavolo del Garante altre segnalazioni o istanze, né prima: «Potremmo intervenire avviando un’istruttoria per verificare se è stata violata qualche norma solo se arrivasse un’istanza da singoli utenti o da altre associazioni. La gestione di quegli spazi è affidata alla sottocommissione di vigilanza Rai per l’accesso».
I programmi dell’accesso sono, appunto, spazi autogestiti, affidati in maniera gratuita ad associazioni ed enti non-profit: «Il nostro ruolo - spiega Elio Massimo Palmizio, presidente della sottocommissione per l’accesso della Commissione vigilanza Rai - è controllare che le domande siano in regola da un punto di vista formale. Possiamo intervenire solo in caso di reati, cosa che in questo caso non mi pare sia avvenuta. Peraltro, quando diamo il via libera non visioniamo i contenuti che andranno in onda. La responsabilità è dei soggetti che realizzano il programma e della Rai».
Intanto a TeleLombardia procedono con cautela. L’ amministratore delegato, Sara Cipollini, chiarisce che la decisione se mandare in onda lo spot non è mai stata né sarà mai presa alla leggera, bensì valutata a gennaio dal Cda dell’emittente. «Non siamo favorevoli all’eutanasia, la nostra non è una presa di posizione. Avevamo solo dato la disponibilità all’Associazione Coscioni, così come facciamo con tante altre associazioni, di fare una conferenza stampa nella nostra sede. Poi avevamo semplicemente preso in considerazione l’ipotesi di trasmettere lo spot, chiedendo però prima un parere all’Autorità garante delle comunicazioni. Non avevamo neppure deciso le modalità della messa in onda. Non siamo condizionati da alcun interesse, vogliamo solo affrontare i temi attraverso il dibattito e il confronto tra le idee, anche con posizioni diverse». Intanto lo spot è andato in onda. Sulla Rai. E nessuno ritiene suo dovere intervenire.
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