
03/09/10
L'Unità
Va bene che viviamo in tempi confusi, che c'è la crisi delle ideologie e che siamo un popolo che ha sempre avuto poco il senso della memoria e anche quello della precisione delle parole, però... Tempo fa, per esempio, ricordo di aver sentito Marco Pannella a Radio Radicale parlare di Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, citarli come membri dell'associazione "Nessuno tocchi Caino", iscritti al Partito Radicale, e quindi "un compagno e una compagna"... hei, no, un momento.
Estrema destra, N.A.R.... un compagno e una compagna? Mi sa che se l'hanno sentito hanno fatto anche loro un salto sulla sedia. Ecco, adesso invece abbiamo questa storia del pulmann per Mirabello. L'accusa che Farefuturo e il Secolo d'Italia muovono a parte del PdL e al sottosegretario Michela Brambilla di raccogliere gente - anche fra gli ex di Alleanza Nazionale - per andare a disturbare il comizio di Fini alla serata conclusiva della Festa Tricolore: una cosa, dicono, da comunisti.
Ecco, qui sta il punto che non capisco. Cioè, ex fascisti - uso questo temine senza nessun giudizio di valore e neppure politico, ma solo in senso storico - accusati da ex fascisti di usare metodi comunisti per reclutare una "squadraccia" contro un ex fascista considerato da loro un comunista. Sono confuso. Si dice che certe definizioni ormai abbiano perso di significato, e va bene, ma non potremmo tenerci ognuno i nostri e sempre senza giudizi ma solo con obbiettività storica definire questa storia di Mirabello - questa storia di squadracce, comizi da impedire e spedizioni - una storia di fascisti?
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