
Fra i due litiganti (del Pd), il terzo (Antonio Di Pietro) chiama la piazza. Per la serie beata opposizione, il leader dell'Idv non deve preoccuparsi di trovare la sintesi fra le anime del suo partito, e spara a zero sulla riforma, anzi, la «controriforma» del mercato del lavoro. La quale, secondo Tonino, promette di «ridurre il precariato aumentando assunzioni e protezione sociale», e invece è solo «un elenco di bugie», visto che «questo esecutivo fa gli interessi dei poteri forti e risponde ai banchieri europei e alla Bce, coloro che hanno la responsabilità dell'attuale crisi finanziaria». Per questo, annuncia l'ex pm, l'Idv darà opposizione in Parlamento e nelle piazze per impedire che passi la modifica dell'articolo 18. Bisogna evitare che si ritorni al medioevo, perché i lavoratori non possono essere considerati una merce». Parola di Vendola, pardon, di Di Pietro.
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