
«È successo ciò che immaginavo. Questi politici cialtroni sono ipocriti e codardi. Ora la procura renda esecutiva la pena e mi venga a prendere». È la sfuriata di Alessandro Sallusti alla notizia dello slittamento dell'approvazione del disegno di legge sulla diffamazione al Senato. Il futuro del direttore del "Giornale", condannato a 14 mesi di reclusione per un articolo scritto da Renato Farina, è legato alla sorte del provvedimento: l'abolizione del carcere per i giornalisti farebbe cessare, per il "favor rei", la prospettiva della detenzione. La commissione Giustizia del Senato, che avrebbe dovuto dare in settimana il via libera al testo per passarlo alla Camera, si limiterà al lavoro in sede referente. La richiesta di un passaggio in Aula è stata avanzata da sei membri della Commissione (di Pd, Idv e Radicali). La Fnsi esprime «preoccupazione» per il rischio «di aggiungere lacci all'autonomia e alla libertà dell'informazione».
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