
A parole tutti ne vogliono l'abolizione. Nei fatti ancora sono in piedi e la possibilità di cancellazione, complici le difficoltà interne alla maggioranza, è di continuo rinviata. È questa la storia dei monogruppi, cioè i gruppi del Consiglio regionale del Lazio formati a legislatura in corso da un solo consigliere eletto in altre liste. Al momento sono quattro, tre di maggioranza (Fli, Mpa e Per Politica etica responsabilità) e uno dell'opposizione (Api), a cui si aggiunge il Gruppo misto. «A ciascun monogruppo spiega Giuseppe Rossodivita, capogruppo della Lista Bonino Pannella Federalisti europei spetta-no 7 assistenti pagati dal Consiglio, strutture per ciascun assistente, oltre a fondi per il funzionamento del gruppo. Il tutto vale oltre 5oomila curo di maggiori spese ogni anno per ciascun monogruppo. A fine legislatura saranno oltre 12,5 milioni».
Dopo tante parole, l'11 ottobre la giunta del regolamento ha approvato una norma che abolisce l'anomalia: il limite minimo sarà di tre componenti. Per la verità un tentativo di salvare gli attuali monogruppi è stato fatto: l'Udc, durante la discussione in giunta per il regolamento, ha presentato un emendamento per escludere la retroattività della norma. Ma la proposta è stata bocciata, nonostante il voto favorevole del Presidente del Consiglio Mario Abbruzzese (Pdl) e del vicepresidente Bruno Astorre (Pd). «Il giorno dopo, tra questi monogruppi, si è scatenato un casino», racconta Rossodivita. «Quando questi consiglieri si sentono sotto attacco creano instabilità in consiglio. Da diverse settimane manca il numero legale, anche per la mancata risposta all'appello di questi consiglieri», spiega Carlo De Romanis (Pdl), tra i membri della giunta per il regola- mento che ha votato contro l'emendamento dell'Udc. Difficile,.politicamente, fare la guerra ai monogruppi, anche alla luce della tensioni all'interno della maggioranza. «La norma ora dovrà essere calendarizzata e discussa in consiglio», aggiunge Claudio Bucci (Idv), altro componente della giunta per il regolamento favorevole all'eliminazione immediata dei monogruppi. Sta di fatto che il provvedimento è già stato riproposto più volte in conferenza dei capigruppo, «mala maggioranza - afferma Rossodivita - ha deciso di non metterlo all'ordine del giorno». «Se fossimo stati decisivi per raggiungere il numero legale avremmo alzato la mano - si giustifica Rocco Pascucci, del "monogruppo" Mpa - non siamo contrari all'abolizione dei monogruppi, ma vogliamo far capire che bisogna procedere congiuntamente su altri fronti: abbiamo 14 assessori esterni, per un costo aggiuntivo dia milioni all'anno».
Si annunciano tempi lunghi, quindi, con il rischio che l'abolizione dei monogruppi faccia la fine del taglio delle commissioni: dopo tanti annunci non se ne è ancora fatto nulla. Un destino che condividono con le 12 auto blu abbandonate da mesi nel parcheggio del Consiglio regionale. La Pisana ne aveva disposto la vendita, dopo la riorganizzazione del parco auto, ma- come denunciato dai Verdi - sono ancora lì. Rispetto al 2009, spiegano comunque dalla presidenza del consiglio, la dotazione di autovetture è stata ridotta dì un terzo. Le precedenti 44 autovetture determinavano un costo medio annuo solo per la manutenzione di 28umila euro. Oggi con questa stessa cifra, concludono, grazie alla formula del leasing, si riescono a coprire tutti i costi delle 30 autovetture.
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