
Una lettera per richiamare i suoi ad andare avanti compatti sul biotestamento. Silvio Berlusconi, ieri con l'approdo del ddl alla camera, ha scritto a tutti i suoi deputati: «La legge sul biotestamento traccia un confine netto con l'eutanasia, evitando anche i rischi di accanimento terapeutico», sostiene il premier, «per questo motivo ti chiedo impegno e partecipazione, sicuro che, come sempre, saprai conciliare l'etica della convinzione con quella della responsabilità, così come accade di fronte a scelte importanti. Sicuro di poter contare sulla tua lealtà». Ma attraverso la lettera di ieri, il Cav ha lanciato un nuovo affondo nei confronti della magistratura: «La questione del fine vita è delicata e relativa alla sfera personale sulla quale non si dovrebbe legiferare», ha affermato Berlusconi, «e la penserei anch'io così se non ci fossero certi tribunali, che adducendo a vuoti normativi, pretendono di scavalcare il parlamento». Più che la lettera, però, a infuocare il dibattito parlamentare c'ha pensato la proposta, poi accolta, dell'Udc di invertire l'odg per discutere subito del biotestamento. Insieme al partito di Pier Ferdinando Casini hanno votato a favore dell'inversione Pdl e Lega. Contrari Pd, Fli e Idv. La camera ha, poi, respinto prima le due pregiudiziali di costituzionalità presentate da Idv e Radicali, e subito dopo la richiesta di sospensiva del Pd. Quando poi sembrava si dovesse procedere al voto, il presidente della commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti, ha chiesto una sospensione di un'ora per consentire alla commissione di esaminare gli emendamenti. Il presidente della camera, Gianfranco Fini, ha così rinviato le votazioni a oggi. Ma prima ci sarà l'esame del Def e quindi, ha spiegato il capogruppo Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, «è possibile che si inizi a votare subito dopo le amministrative del 15-16 maggio». Duro il commento di Margherita Miotto, capogruppo Pd in commissione Affari sociali: «L'emergenza era un bluff, avevano solo fretta di esibire i muscoli in piena campagna elettorale».
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