
Sel e Radicali, come era abbastanza scontato aspettarsi. Ma, più di tutto, nella polemica di ieri sulla liberalizzazione delle droghe leggere, spicca il silenzio del Pd capitolino. Ufficialmente non parla nessuno perché sono tutti «impegnati nella campagna elettorale». Sollecitata, accenna un breve commento la senatrice dem Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione salute («Una volta tanto che abbiamo raggiunto un punto di equilibrio, con la cannabis che non è più contenuta all’interno della tabella delle droghe pesanti penso che ora dobbiamo fermarci a riflettere» ). Poi più nulla.
Il risultato è quello di un sindaco nuovamente isolato anche su un tema così delicato. Dalla sua parte ci sono solo Sel e Radicali, forze politiche storicamente a favore della liberalizzazione delle droghe leggere. Peciola e Nieri: "Non c’è nulla di scandaloso, il proibizionismo ha fallito". Magi: "Depenalizzare è l’unica via per non criminalizzare" Il primo a intervenire è il capogruppo dei vendoliani in Aula Giulio Cesare, Gianluca Peciola:«Non c’è nulla di scandaloso. La legge Fini-Giovanardi, dichiarata incostituzionale dalla Consulta, è stata causa di ingiusta privazione della liberà per migliaia di persone e di decine di morti nelle carceri». Subito dopo arriva anche il vicesindaco, anche lui di Sel, Luigi Nieri: «Ha ragione Marino: è sotto gli occhi di tutti il fallimento del proibizionismo, chi lo nega è ipocrita».
Infine il consigliere Radicale in Campidoglio Riccardo Magi: «Depenalizzazione e legalizzazione sono l’unica via per affrontare nel modo giusto i problemi di dipendenza di alcuni cittadini senza rendere criminali milioni di consumatori di sostanze stupefacenti che ci sono in Italia».
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