
Una manifestazione organizzata dall’associazione radicale "PerLaGrandeNapoli" davanti carcere di Poggioreale, dalle ore 10 alle ore 12 il prossimo martedì, in concomitanza con il dibattito alla Camera dei Deputati sul Messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha posto in rilievo la drammatica questione carceraria italiana auspicando l’adozione di interventi legislativi straordinari e di provvedimenti di clemenza generale per alleviare l’affollamento nelle carceri e ripristinare le condizioni di legalità e diritto entro il 28 maggio come imposto dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
I radicali napoletani denunziano le "condizioni disumani e degradanti " in cui si svolge l’esecuzione della pena nelle carceri campane e chiedono l’adozione di provvedimenti di amnistia e di indulto quali precondizioni per poi poter procedere ad una non più rinviabile profonda riforma strutturale del sistema giustizia che » tenda a ricorrere il più possibile alle misure alternative alla detenzione e a orientare la politica penale verso il minimo ricorso alla carcerazione. Saranno presenti e interverranno militanti e dirigenti dell’ associazione insieme ai familiari dei cittadini detenuti.
«Nel gennaio 2013 dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo, ha messo in mora l’Italia, chiedendo entro il prossimo 28 maggio 2014, il ripristino delle condizioni di legalità e diritto e , minacciando in caso di mancato adempimento, gravi sanzioni pecuniarie e la condanna al risarcimento del danno ai numerosissimi ricorrenti - ha detto Giuseppe Alterio , segretario dell’associazione PerLaGrandeNapoli e membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani - Nell’ottobre del 2013 il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio alle camere per richiamare il Parlamento alle sue responsabilità e determinare un immediato rientro dello stato italiano nella legalità. Il Presidente ha sottolineato che "la necessità di cambiare profondamente le condizioni delle carceri in Italia costituisce non solo un imperativo giuridico e politico, imposto sia dalla Convenzione Europea sia dalla nostra a Carta Costituzionale, ma anche e soprattutto un dovere morale».
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