
La deputata Gabriella Carlucci è passata dal gruppo Pdl a quello dell'Udc ma, per quanta fantasia possano avere i giornalisti, nessun paragone è possibile fra la procace soubrette e Grandi, Ciano e Bottai.
Il 25 luglio del Cavaliere, per fortuna di tutti, è comunque diverso. Non ci saranno ambulanze popolate di carabinieri ad attenderlo. E la Carlucci, malgrado gli auspici di Storace, non sarà fucilata alla schiena in un prato veronese. Piuttosto quello che sta avvenendo ripropone per l'ennesima volta l'intuizione del vecchio saggio di Treviri sulla storia che quando ripete i suoi copioni li modifica dal registro della tragedia a quello della farsa. E la farsa, non la tragedia, si addice alle Carlucci e agli Scilipoti. Ma non solo a loro e alla loro parte politica. Farsesco è il richiamo a piazzale Loreto, sia pure senza sangue e appiccagioni - ma 'sub specie' di confisca immediata di Mediaset - invocato dalla deputata europea dell'Idv Sonia Alfano. Naturalmente l'euro-onorevole trova subito adeguato contraddittore. Scende in campo Capezzone, che senza rendersi conto di evocare una atmosfera da "ridotto della Valtellina" replica alla Alfano, in un conflitto fra giganti, scambiandola per il colonnello Valerio. Una farsa, appunto. Verrebbe da dire che ce la meritiamo. Ma c'è chi vorrebbe evitare la tragedia che vira in farsa, attraverso una saggezza che la sinistra certo conosce. Al contrario di Sonia Alfano, che di sinistra certo non è.
© 2011 Il Riformista. Tutti i diritti riservati