
Maryana Todyrenchuk, ventenne nata in Sri Lanka ma residente in città da quando aveva dieci anni, potrebbe diventare il primo obiettore di coscienza di colore in servizio al Comune di Milano. Ieri, infatti il tribunale civile ha accolto il suo ricorso assieme a quello di altre tre ragazzi cingalesi residenti in Lombardia, che avevano chiesto di partecipare al bando per il servizio civile, finora riservato ai soli cittadini italiani. Nel 2012 un ricorso simile, patrocinato come quest’ anno dagli avvocati dell’Asgi (associazione studi giuridici sull’immigrazione), era stato accolto dal giudice e poi ritirato per evitare che venisse annullata la partenza di migliaia di giovani già in corso in tutto il Paese.
Quest’anno, il bando per trovare 8.146 volontari è stato chiuso il 4 di novembre, ma verrà riaperto per due settimane per consentire l’iscrizione dei giovani migranti, in tempo utile perché anche essi vengano selezionati. Il giudice Fabrizio Scarzella, definendo «discriminatoria» l’esclusione dei ragazzi non italiani, ha ordinato, «all’Ufficio nazionale per il servizio civile presso la Presidenza del consiglio dei ministri» di consentire «l’ accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia», i quali devono poter «aiutare la patria». Un diritto - si legge nell’ordinanza - che «è un diritto/ dovere che va al di là del vincolo giuridico di cittadinanza: tutti hanno il diritto di adempiere il dovere della solidarietà e quindi hanno anche il diritto di cooperare - attraverso il servizio civile - alla crescita e alla difesa della comunità territoriale nella quale vivono».
Gli avvocati Alberto Guariso e Livio Neri spiegano che «l’ordinanza è immediatamente esecutiva e il ministero non potrà cercare di sottrarsi nuovamente, come ha fatto lo scorso anno, alla sua esecuzione. Va modificato il bando riconoscendo agli stranieri un termine di almeno 10 giorni per presentare le domande agli enti. Poi ripartiranno le selezioni». Il ministro Cecile Kyenge precisa che il bando di quest’anno «è stato aperto nel rispetto delle leggi» e ora «vedremo gli sviluppi di questa decisione del giudice di Milano». Ma è sembrata soddisfatta della notizia: «È un bel passo per me, vuol dire che si riconosce l’importanza di un certo percorso. Al di là della riforma del servizio civile, un tribunale si è pronunciato e questo verrà sicuramente guardato con attenzione dal mio ministero»
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