
Chiederà asilo politico anche in Italia, dopo averlo già ottenuto in Svizzera, Seda Aktepe, 29 anni, la dissidente turca arrestata il 30 aprile scorso in esecuzione di un mandato di cattura internazionale a Castiglioncello (Livorno) dove era in vacanza col fidanzato. Lei stessa, attualmente detenuta nel carcere di Pisa, lo ha annunciato stamani al presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Firenze che l’ha sentita nell’ambito del procedimento in cui si deve decidere dell’estradizione.
“Abbiamo presentato al giudice i documenti che dimostrano che Seda Aktepe ha già ottenuto in Svizzera l’asilo politico, e ora lo chiederemo anche in Italia”, ha riferito il difensore della dissidente, avvocato Cecilia Vettori, che confida in una decisione di diniego dell’estradizione.
Inoltre Seda Aktepe ha risposto no alla domanda formale rivoltale dal giudice di appello circa la sua eventuale intenzione di acconsentire all’estradizione in Turchia dove deve ancora scontare una condanna a due anni e sette mesi per aver sostenuto un’organizzazione terroristica turca e per aver aderito al partito marxista-leninista turco (Mlkp), sciolto dalle autorità statali nel 2007 perché accusato di terrorismo.
La Corte d’Appello ha tre mesi di tempo per pronunciarsi sull’estradizione: decisione che sarà presa anche dopo aver ricevuto un parere del ministero della Giustizia, cui vengono inviati gli atti del procedimento. Mentre, sempre oggi, il difensore Cecilia Vettori ha presentato alla Corte d’Appello un’istanza di revoca dell’arresto su cui il giudice dovrà pronunciarsi entro cinque giorni. [3]
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