
Speculare sui mercati finanziari è come guidare a tutta velocità in autostrada: non c'è niente di peggio che trovarsi contromano. È questo, semplificando, il motivo principale del grande rimbalzo ieri di Borse, titoli di Stato ed euro: dal momento in cui Mario Draghi lascia intendere che la Bce potrebbe fare qualcosa di veramente potente per salvare l'euro, chi puntava contro l'Europa non può che invertire la direzione di marcia. O quantomeno rallentare la corsa. Nessuno sa cosa farà la Bce. Ma tutti gli investitori, pesantemente orientati al ribasso su azioni, bond e valuta, hanno paura di trovarsi improvvisamente contromano. Per questo ieri gli acquisti dei ribassisti sono stati forti ovunque: su azioni, titoli di Stato ed euro.
Per capire quanto osassero i mercati fino a pochi minuti prima delle parole di Draghi basta guardare il grafico (pubblicato a fianco) della speculazione contro l'euro. Il grafico mostra la differenza tra le posizioni lunghe (di chi compra) e le posizioni corte (di chi vende) su futures e opzioni sul cambio euro-dollaro. Ebbene: le posizioni "corte" degli investitori (quelle contro l'euro) sono attualmente vicine ai massimi storici. Tradotto in italiano, questo significa che la speculazione contro l'euro, e a vantaggio del dollaro, è alle stelle. Non esistono grafici simili per misurare la speculazione ribassista su azioni o titoli di Stato, ma dalle sale operative tutti lo confermano: le posizioni "corte" (quelle che puntano sul ribasso) sono tantissime.
Ovvio che l'annuncio di Draghi, così clamoroso, ha costretto tutti gli investitori ribassisti a iniziare le cosiddette "ricoperture". Cioè a riacquistare azioni, bond o euro. E proprio queste reazioni quasi automatiche degli investitori dovrebbero far riflettere sul concetto di «speculazione»: ai mercati basta lanciare i messaggi giusti che la speculazione da distruttiva può diventare favorevole. Non bisogna dimenticare che la «speculazione» è innata nei mercati finanziari: chiunque investa lo fa per trarre un profitto, al rialzo se crede che le Borse saliranno o al ribasso se è convinto del contrario. Volenti o nolenti, la speculazione resterà fin che esisteranno i mercati finanziari. Quello che può cambiare, però, è la sua direzione. Per questo è importante che alle parole di Draghi seguano presto azioni concrete e potenti: perché questo indurrebbe gli speculatori a cambiare veramente direzione di marcia, almeno per qualche mese. Tempo prezioso per fare le riforme strutturali di cui l'Europa ha bisogno.
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