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"Togliatti ha offerto in dono all'amante Nilde il partito. Egli è tre volte buono, oppure è rimbambito". Questa poesiola - scritta negli anni Cinquanta da un oppositore di don Palmiro, obbediente allo spietato Stalin - la dedico al "compagno" Luca Telese, già redattore, stipendiato da "il Giornale" di Paolo Berlusconi, che, su "La 7" si è sperticato in elogi, eccessivi, delle qualità, politiche e morali, di donna Nilde. Oggi i moralisti della sinistra "bigotta", tra cui il vecchio anticlericale e mangiapreti "Barbapapà" Scalfari, ossequiano la Cei, dopo le bacchettate del cardinal Bagnasco a Silvio. Ma dimenticano le carriere, fatte nel Pci, poi Ds, oggi Pd, dalle belle donne e dalle amanti dei capataz progressisti, in passato e di recente. Dove erano allora i "vescovoni", di bossiana memoria? Scusa, Uolter Veltroni, la bella Marianna Madia la hai nominata alla Camera solo perché brava, o perché stava a cuore a un altissimo papavero delle Botteghe Oscure?
Pietro Mancini
P.S.
Complimenti, sentiti, alla pattuglia dei radicali di Pannella che, coerenti garantisti, non si sono accodati alla linea, giustizialista e perdente, della maggioranza del Pd nella votazione contro il ministro don Saverio Romano, siciliano ma da ritenere non colluso con la mafia, fino alla sentenza definitiva della Cassazione. E complimenti, meno sentiti, a Giovannino Floris per aver inventato, a “Ballarò”, una nuova “par condicio”: quattro contro l'odiato tiranno di Arcore (Crozza, Chicco Mentana, la "manettara" Finocchiaro e Paolino Mieli) e solo uno, tiepidamente, a suo favore, "Gnazio" La Russa. Stavolta, ne sono certo, "Morfeo" Garimberti non protesterà...
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