
La Scozia potrebbe diventare il primo paese della Gran Bretagna a legalizzare i matrimoni gay. Il vice premier Nicola Sturgeon ha reso nota una proposta di legge che consentirà le nozze fra persone dello stesso sesso, con le prime cerimonie che verrebbero celebrate all’inizio del 2015.
L’annuncio è arrivato dopo che da un sondaggio era emerso come il 65% degli 80 mila interpellati dal governo si erano dichiarato favorevoli. Immediata la reazione negativa della Chiesa cattolica, che ha parlato di «esperimento socialmente pericoloso su vasta scala».
La Gran Bretagna ha introdotto nel 2005 le unioni civili fra coppie dello stesso sesso, che hanno diritti simili a quelli delle coppie sposate, ma non vengono considerate veri e propri matrimoni. Anche il governo britannico aveva promesso di legalizzare i matrimoni fra gay nel 2015, ma ha incontrato l’opposizione di alcuni membri del Partito conservatore attualmente al potere. Il governo scozzese, guidato dal National Party, gode di competenze separata rispetto a quello di Londra e può approvare le proprie leggi se riguardano questioni interne. Nonostante questo, il premier britannico, David Cameron, ha esortato la Chiesa a «svegliarsi» di fronte alla realtà delle nozze fra persone dello stesso sesso promettendo di essere pronto a seguire l’esempio della Scozia portando avanti una legge in proposito.
In Scozia, l’iniziativa ha incontrato l’appoggio trasversale di diversi leader politici e gruppi contro la discriminazione verso i gay, scontrandosi tuttavia contro la veemente opposizione della chiesa cattolica e della chiesa scozzese. Il governo ha però sottolineato che nessuna istituzione religiosa verrà obbligata a condurre le cerimonie contro il proprio volere e che l’ok ai matrimoni è da interpretare come una garanzia di eguaglianza per i gay.
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