
Per carità: i diritti acquisiti sono intoccabili. E dunque è ovvio, è automatico, è inevitabile che i senatori- come avevano già fatto i deputati - eliminino lo scandaloso diritto a un ricco vitalizio dopo soli cinque anni di mandato, ma solo per i loro successori (loro, intanto, lo incasseranno). Eppure, in un Paese che si appresta a una lunga stagione di duri sacrifici, nel quale il cittadino comune non può dire che approva le pensioni a 70 anni, purché la regola valga per chi non è ancora nato, forse una Casta che non si ritiene tale potrebbe fare qualcosa di più. Per esempio tagliare quei quattromila euro mensili di «diaria» per le spese di soggiorno a Roma che vengono regolarmente pagati anche ai parlamentari che a Roma ci sono nati, ci sono sempre vissuti e si sono fatti eleggere. Rinunciarci, in tutto o in parte, sarebbe un gesto davvero onorevole. Che non arriverà: scommettiamo?
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