
Seconda giornata di sciopero della fame e della sete per Emma Bonino. Che però non appare per niente debilitata dalla situazione. La giornata si apre con una combattiva risposta a Rosy Bindi, che aveva criticato la scelta del digiuno: «Chi non vuole fare lo sciopero della fame perché faticoso faccia altro. Rosy Bindi può per esempio sentire il governo per vedere se vuole fare qualcosa». E così quella che per il Pd sembrava una scelta «a rischio» in piena campagna elettorale, si tramuta in un successo, anche mediatico. E forse non solo per i radicali: da un nutritissimo gruppo di esponenti dei mondo della cultura, delle professioni e dello spettacolo arriva a sorpresa non solo la solidarietà con la candidata ma addirittura uno sciopero della fame di 24 ore. Fra gli altri aderiscono Mariangela Melato, Eugenio Bennato, Chicca Monicelli, Marco
Bellocchio, Angela Missoni; Barbara Alberti, Edda Biffi, Alessandro Haber, Adele Cambria, Rosanna Cossu, Alessandro Toffarell, Stella Pende. Ma insieme a altre decine di cittadini e cittadine romane.
Lei, nel frattempo, non ha interrotto la campagna elettorale ed è andata avanti con le interviste e la partecipazione alle iniziative programmate. In serata la telefonata di Pierluigi Bersani, il segretario del Pd. Le ha assicurato l`appoggio degli amministratori locali del Pd per la vidimazione delle firme che i radicali stanno raccogliendo a sostegno delle proprie liste. Ma, è «il miracolo laico» che chiedono Bonino e compagni, si è soprattutto impegnato a chiedere al governo un intervento legislativo per quanto riguarda il numero delle firme necessarie. Intanto
un sondaggio della Crespi Ricerche dà Bonino
testa a testa con Polverini (39 a 40 per cento).
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