
Marco Pannella, dalla mezzanotte di domenica in sciopero della sete contro il sovraffollamento delle carceri, è stato ricoverato ieri pomeriggio per assicurare una «stretta sorveglianza continua» sul suo stato di salute. Lo ha reso noto il professor Claudio Santini, a nome del collegio medico che lo assiste: «Persistendo da parte dell'onorevole Pannella il rifiuto di alimentarsi ed avendo per di più interrotto anche l'assunzione di liquidi, il ricovero si è confermato necessario per una assidua sorveglianza clinica, stante lo stato di scarnimento generale già rilevato ieri e ai fini di un pronto trattamento di temibili complicanze». Poche ore prima, in mattinata, il leader, radicale aveva visitato a sorpresa, insieme alla deputata Rita Bernardini e al segretario dell'associazione «Certi diritti», Sergio Rovasio, la casa circondariale di Montacuto ad Ancona, parlando a lungo con i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria. Pannella, che ha perso 30 chili da quando, il 20 aprile scorso, ha avviato lo sciopero della fame «affinché l'Italia possa in qualche misura tornare a essere considerata una democrazia», ha scelto di non ingerire più anche i liquidi per dare più forza alla sua protesta sulle condizioni di vita nelle carceri italiane. I Radicali annunciano che, insieme a Pannella, «digiunano in tutta Italia oltre 13 mila persone, tra detenuti e loro familiari, agenti di polizia penitenziaria, psicologi, volontari, avvocati, personale amministrativo, oltre a numerosi altri cittadini, per chiedere che venga varato un provvedimento di amnistia che consenta di riportare un po' di legalità» dietro le sbarre. Nel solo carcere di Ancona 345 detenuti hanno aderito con il digiuno all'iniziativa non violenta del leader radicale. L'istituto di pena del capoluogo marchigiano dovrebbe accogliere 172 detenuti, mentre ce ne sono 405, di cui 154 con pena definitiva.
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