
Party bipartisan in nunziatura per Benedetto XVI, con tanto di mini vertice finale tra il presidente del Consiglio e il cardinale Bertone, con un unico scopo: far arrivare al pontefice la solidarietà e la stima delle istituzioni italiane. E il 16 maggio tutti in piazza san Pietro coi movimenti ecclesiali per il grande raduno pro-Benedetto XVI che dovrebbe portare al di là del Tevere, sotto le finestre del Palazzo Apostolico, mezzo milione di persone. A festeggiare il quinto anniversario dell’elezione papale, a villa Giorgina, tra cardinali e monsignori di curia, c’era mezzo Parlamento e mezzo governo. Un’adesione così massiccia era parecchio che non si vedeva. Da Bersani, a Fassino, dalla Finocchiaro a Vannino Chiti, il ministro degli Esteri, Frattini poi i cattolici Casini, Lupi, Rutelli, Bobba, la Binetti tino alla Polverini, neo sindaco della capitale, con Berlusconi che le diceva «Hai visto, ce l’abbiamo fatta». Grande assente, Fini. L’ospite più gettonato è stato sicuramente il presidente Berlusconi. Le critiche che gli piovevano dall’Avvenire per la sua condotta morale, hanno lasciato spazio zio a grande fair play e gesti d’amici zia. Abbronzato il giusto, sempre sorridente, scortato dal padrone di casa, il nunzio Bertello e dal sottosegretario Letta, si è riunito in una saletta col cardinale Bertone, anche se prima si è preso sottobraccio Bersani per parlargli fitto fitto qualche minuto in un di stura orecchio, tra gli ospiti che guardavano incuriositi. Più tardi il mini vertice consumatosi in un clima familiare e sereno. Il presidente del Senato, Schifani, uscendo ha commentato: «Non ci sono mai stati rapporti tanto buoni tra il Vaticano e l’Italia». In questo contesto si è parlato della visita cilena del cardinale Bertone (ma senza fare riferimento alla gaffe sui gay), del viaggio a Malta del Papa e dei salesiani, elemento in comune tra il segretario di Stato e il presidente del Consiglio che da piccolo ha frequentato le scuole dei religiosi di Don Bosco («siamo entrambi salesiani noi»). Il Premier ha raccontato che man mano che si intensificavano gli attacchi del New York Times nel Consiglio dei Ministri, anche tra i ministri su posizioni laiche, maturava spontanea la solidarietà. E stamattina, alle 8 mezza. nella piccola chiesa di San Gregorio Nazareno, il cappellano di Montecitorio, monsignor Fisichella celebrerà una messa per tutti i parlamentari.
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